23 novembre 2016

La giovane donna che stendeva e cantava

Al suo arrivo in Val Favero, Paola Bonvicino - protagonista di Tempo di cose nuove -  rimane sorpresa dalla giovane donna che abita nella casa accanto. Intuisce in lei una letizia lieve, una freschezza speciale, e si lascia catturare. Ne nascerà un incontro?





I primi tre scatoloni erano già stati svuotati e appiattiti, quando la ragazza si fermò incuriosita: attraverso la finestra semiaperta filtrava il suono di una voce femminile che cantava una specie di antica ballata in una lingua incomprensibile.
Paola si accostò con discrezione al davanzale, ma non si affacciò; rimase seminascosta dallo stipite a osservare la giovane donna che stendeva il bucato nel giardino dei vicini, proprio nel punto in cui, il pomeriggio precedente, Paola aveva incontrato quella ragazzina scontrosa di nome Cecilia.
Alta, slanciata, la donna teneva i lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo che danzava allegramente sulla schiena. Raccoglieva i capi di bucato da una bacinella appoggiata sull’erba del prato e li stendeva a una corda tesa tra il palo della luce e il muro occidentale della casa.
Assomigliava parecchio alla ragazzina scorbutica conosciuta il giorno prima, ma di sicuro doveva avere tutt’altro carattere. Probabilmente era la zia. Stendeva e cantava, cantava e stendeva; il suo lavorare pareva una danza, e Paola  rimase a osservarla affascinata. Si risolse ad abbandonare la finestra solo quando la vicina ebbe terminato il lavoro e, raccolta la bacinella vuota, rientrò in casa.




Nessun commento:

Posta un commento