20 novembre 2016

I pilastri della terra

Chi conosce le mie abitudini di lettrice, sa che non amo particolarmente seguire la moda e divorare i best seller; adoro gustare i testi di narrativa più vicini al mio sentire, indipendentemente dalla notorietà del romanzo o dell'autore.
Talvolta, in ogni caso, mi capita di apprezzare anche qualche "libro famoso": non sono snob, semplicemente la lettura è per me un piacere libero, e in un certo senso misterioso.
Ebbene: in questi giorni ho letto un best seller di quelli da milioni di copie, e devo riconoscere che l'ho apprezzato. I pilastri bella terra, scritto con maestria da Ken Follett, è un romanzo storico ambientato in un'epoca che amo profondamente: il medioevo delle grandi cattedrali.
La narrazione si focalizza principalmente su decenni di intrighi a tutti i livelli; il che la rende avvincente, ma ne costituisce anche il limite. In ogni caso, lascia spazio anche a qualche bello scorcio sulle profondità del cuore umano.

Philip era davvero entusiasta. «Pensavo che sarebbero passati decenni prima che potessimo avere una chiesa nuova.» Lanciò un'occhiata acuta a Tom. «Hai mai costruito una cattedrale prima d'ora?»
«No, anche se ho progettato e costruito chiese più piccole. Però ho lavorato nella cattedrale di Exeter per parecchi anni; ero diventato vice capocostruttore.»
«Tu vuoi costruire personalmente questa cattedrale, no?»
Tom esitò. Era meglio essere sincero con Philip che non tollerava le prevaricazioni.
«Sì, padre. Voglio che mi nominiate mastro costruttore» disse con tutta la calma di cui era capace.
«Perché?»
Tom non si era aspettato quella domanda. C'erano tante ragioni. "Perché l'ho visto fare malamente e so che potrei farlo molto meglio" pensò. "Perché per un maestro artigiano non c'è nulla di più piacevole che servirsi delle sue capacità, se non fare l'amore con una bella donna. Perché è una cosa che dà significato alla vita di un uomo." Qual era la risposta che Philip avrebbe preferito? Probabilmente, avrebbe gradito una frase pia.
Avventatamente, Tom decise di dire la verità. «Perché sarà bellissima» disse.
Philip lo guardò in modo strano. Non si capiva se era in collera o che altro. «Perché sarà bellissima» ripeté Philip. Tom cominciò a pensare che era una ragione sciocca, e pensò di aggiungere qualcosa; ma non seppe decidersi. Poi si accorse che Philip non era scettico... era commosso. Le sue parole gli avevano toccato il cuore. Alla fine annuì, come per dichiararsi d'accordo dopo una certa riflessione. «Sì. E cosa può esservi di meglio che fare qualcosa di bellissimo per Dio?»








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