25 novembre 2022

Idee regalo per Natale

"Natale non sarà Natale senza regali", borbottò Jo, stesa sul tappeto.
(Louisa May Alcott, Piccole donne)

Non sono certo le strenne a dare un senso al Natale; però è bello scambiarsi qualche piccolo dono, anche in tempi difficili. 
E un libro può essere un'idea regalo tutt'altro che banale.

Visto che manca esattamente un mese al Natale, ecco dunque qualche suggerimento:
I romanzi possono essere acquistati:
  1. Nelle librerie (se non sono presenti negli scaffali, possono essere prenotati).
  2. Negli store on line (in alcuni casi è previsto uno sconto sul prezzo di copertina).
  3. Rivolgendosi ai rispettivi editori e distributori.
  4. Contattando direttamente l'autrice.
Buona lettura, a voi e alle persone cui volete bene!




21 novembre 2022

I libri illustrati di Richard Scarry

Richard Scarry, scrittore e illustratore statunitense scomparso nel 1994, pubblicò più di 300 libri per bambini, che lo resero celebre in tutto il mondo. Fra i milioni di piccoli lettori ci furono anche i miei figli; e prima di loro, io stessa bambina. 

I suoi personaggi - simpaticissimi animali antropomorfizzati - vivevano avventure paradossali e semplici, lavoravano e interagivano, giocavano e imparavano.  Il tratto felice dello Scarry regalava illustrazioni coloratissime e ricche di dettagli; i testi erano piccoli capolavori di ironia e umorismo.

Indimenticabili il gatto Sandrino, il verme Zigo Zago, il Sergente Multa, il Gorilla Banana. Quante risate! Ma il libro che ho amato di più, fin dalla mia infanzia, fu "In giro per il mondo": trentatrè affascinanti avventure ambientate in ogni angolo del globo:
  • il gatto Pip Pip, che andò a Londra a cercare fama e fortuna al servizio della Regina;
  • il cane Cuscus, investigatore algerino - bravissimo a travestirsi - che fingendosi danzatrice riuscì a catturare Pepe il Gangester;
  • il caprone Ernst, scalatore svizzero che salì in vetta alla montagna per tirar giù di peso la mucca Heidi;
  • il maiale Hans, idraulico olandese che tappò una falla in una diga infilando nel buco un turista che passava di lì;
  • il volpone Pierre, vigile francese, che catturò un ladro acciuffandolo dopo un rocambolesco inseguimento fra le vie di Parigi;
  • Mario, gondoliere veneziano, che doveva accompagnare una porcella in chiesa a sposarsi (ma siccome la fanciulla era molto "oversize", fu giocoforza riporre la gondola e sostituirla con un barcone delle angurie)... 
...e via divertendosi!
Trascorrevo interi pomeriggi sfogliando quelle pagine, e sognando Paesi lontani!

  

18 novembre 2022

Il gioco è una cosa seria

Per chi ha bambini, e desidera trascorrere un sabato pomeriggio diverso e intelligente. Ma anche per chi non ha (più) figli piccoli, eppure è rimasto lui stesso un po' bambino.

Sabato 19 novembre - a Grugliasco, presso il Salone "La Nave" del Parco Le Serre, a partire dalle 15,30 avrà luogo un evento con tanti giochi, in occasione della "Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia". 

Uno degli aspetti belli, è che fra i protagonisti ci sarà la Biblioteca Civica Pablo Neruda, con un punto-prestito, e uno spazio dove poter leggere e ascoltare storie. A tutti i bambini, fino ad esaurimento scorte, verrà regalato un libro. 

Perché è vero che «Il gioco è una cosa seria».

Ma è altrettanto vero che - come diceva Roald Dahl - «Se riesci a far innamorare i bambini di un libro, o due, o tre, cominceranno a pensare che leggere è un divertimento. Così, forse, da grandi diventeranno dei lettori. E leggere è uno dei piaceri e uno degli strumenti più grandi della nostra vita». 

https://letturavventura.blogspot.com/2017/05/far-innamorare-i-bambini.html 



16 novembre 2022

O mythos deloi oti...

«O μύθος δελοι οτι...» Così gli antichi concludevano le loro storie: «La favola insegna che…». E offrivano la "morale" del racconto, l'insegnamento generale che se ne poteva trarre.
Così hanno voluto fare anche gli autori della Paperiliade, parodia del poema omerico uscita a puntate su Topolino la scorsa estate (ne avevamo parlato qui alcune settimane fa). Il risultato è una riflessione tutt'altro che banale, valida per gli "eroi" di ogni tempo:

Ma ora sappiamo che un eroe non si riconosce dalle dracme o dalle armature!
Il vero eroe è chi combatte, ma cerca la pace.
Chi lotta, ma non diventa come i suoi nemici.
Chi dà il meglio di sé, anche quando tutto sembra perduto.
E allora anche noi possiamo diventare aristoi.
Perché ognuno ha in sé la scintilla di una grande avventura.
Anche noi possiamo essere eroi!
Gli eroi della nostra minuscola, grandiosa, epica vita!







11 novembre 2022

Che senso ha?

La giovane Nori – che è una ragazza intelligente, nonostante l’apparente superficialità – sa osservare. E di fronte alla drammaticità inevitabile della vita umana, inizia a porsi domande che bruciano.

Tacqui, perché un nodo alla gola mi impediva di proseguire. Lucia rispettò quel silenzio; si limitò ad avvicinarsi un pochino di più a me. Eravamo entrambe appoggiate alla ringhiera della terrazza, e i nostri gomiti si toccavano. «E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti posa la luna, e di lontan rivela serena ogni montagna». Davvero una bella luna argentata splendeva sulla città, posando discreti riflessi sul fiume e disegnando all'orizzonte i profili dei palazzi sul cielo scuro.
– Che senso ha? – chiesi, dopo aver inspirato profondamente – Che senso ha avere tanti amici, essere carina, andare a scuola, festeggiare il compleanno, trovare il merlo giusto, fare carriera, se poi si muore?
Lucia tacque ancora. Forse intuiva nella mia voce un accento nuovo, come un’inquietudine profonda che si faceva largo attraverso una crepa nella superficialità di sempre. Levò un braccio, e lo pose sulle mie spalle. Io mi lasciai abbracciare, e piansi un po’.



09 novembre 2022

La lettura nell'arte: Botero

Torniamo al grande tema della lettura nell'arte; ovvero agli artisti che hanno catturato sulle loro opere le immagini di persone immerse nella lettura.

Dopo Pierre-Auguste Renoire e Berthe Morisot, ecco Fernando Botero.

Sono numerosi i dipinti in cui l'artista contemporaneo colombiano rappresenta donne in lettura, sempre ritratte con il tipico stile: colori tenui e forme dilatate, irreali ma in qualche modo affascinanti. Donne ciccione, che sanno rilassarsi con un buon libro nel verde della campagna, o sulla poltrona del proprio salotto.

Come non provare per loro un'istintiva simpatia?

06 novembre 2022

Florence

L'ottima penna di Stefania Auci ambienta il romanzo storico "Florence" all'inizio della prima guerra mondiale.
L'Italia non è ancora entrata nel conflitto, e l'opinione pubblica è divisa tra "interventisti" e "pacifisti". Ludovico Aldisi, giornalista rampante e spregiudicato, è convinto che l'ingresso in guerra possa essere per l'Italia una grande opportunità , e per lui stesso un'ottima occasione di affermazione professionale e sociale. Il suo obiettivo è partire per il fronte come inviato speciale, per "raccontare" la guerra all'opinione pubblica del suo Paese.
Giunto sulla Marna, Ludovico si unisce a un battaglione scozzese, e vede da vicino gli orrori della guerra. Dopo quell'esperienza, nulla nella sua vita sarà più come prima.
La trama del romanzo è articolata, si tinge in più parti di rosa e di giallo; ma ciò che mi pare più significativo è proprio il percorso interiore del protagonista dopo l'esperienza del fronte. 
Nella pagina che oggi vi offro, trovate l'intenso dialogo tra Ludovico e il capitano del battaglione...

Il capitano emise un sospiro pesante. Si inclinò in avanti, gli occhi scuri e inespressivi puntati in faccia all'altro. 
«Non sa a cosa va incontro.»
«Non devo sparare, io.» Cosa voleva dimostrargli quell'inglese?
«Oh, no. È qui che si sbaglia. Anche lei combatterà questa guerra, e a suo modo, con le parole.» Freeman non sembrava scalfito dalla sua irritazione. «Quanti anni ha?»
«Ventotto», rispose.
Il militare indicò il bicchiere vuoto. «Vuole bere dell'altro?»
Lui fece cenno di no.
«Io dieci più di lei. Gran parte della mia vita l'ho trascorsa con questa divisa addosso, preparandomi per momenti come questo. Dovrei essere pieno d'orgoglio patriottico, bruciare dalla voglia di sterminare i tedeschi che ci aspettano là fuori. Dovrei. Ma non è così.»
Ludovico batté le palpebre, sconcertato. Cosa stava dicendo? Era ubriaco? Una meraviglia sgradevole e improvvisa gli fece alzare la voce. «Ciascuno di noi ha un dovere da compiere in questa guerra: il mio è quello di raccontare cosa accade, così come il suo è quello di combattere. La realtà deve arrivare a chi è lontano da qui, a chi non può vedere il sangue versato e non può udire il rombo dei cannoni.»
Freeman rise sommessamente. Un suono malinconico, che gli rammentò la risacca su una spiaggia di ciottoli. «Oh, amico mio, per essere un adulto, è ancora così ingenuo. Pensa che la verità arriverà intatta sul suo giornale? Che non ci sarà qualcuno che la manipolerà? Non capisce che è tutto inutile? Che la gente vede solo ciò che vuol vedere?»
Ludovico ammutolì, incapace di trovare una risposta immediata. «L'Italia non è in guerra. Non siamo coinvolti, e non vedo perché dovrebbe accadere una cosa del genere», farfugliò dopo alcuni secondi.
Freeman lo soppesò, quasi dovesse scegliere se fidarsi o meno di quello sconosciuto. «Ma presto o tardi finirete per essere trascinati nel conflitto. Ricordi sempre questo, signor Aldisi: nessuno vuol sapere cosa accade davvero su un campo di battaglia. Mai. Se lo facesse, sarebbe costretto ad ammettere che l'animo umano è capace d'ogni bassezza. La guerra riporta in vita il nostro peccato originale, ciò di cui vogliamo dimenticarci. Che siamo animali, prima di tutto.»

02 novembre 2022

Bisogno di eternità

 «Venire al cimitero a inizio novembre è un po’ come fare l’albero a metà dicembre, o comprare uova di Pasqua ad aprile, o fare shopping quando iniziano i saldi», esclama Nori, cercando di scherzare. Ma la sua amica Lucia non coglie la battuta, e si addentra con lei nel cimitero monumentale della città, per starle accanto in un momento di grande importanza.

Eh no, non è facile pensare alla morte. Men che meno parlarne. Una soluzione può essere censurare il pensiero, o provare a scherzarci su. Oppure ancora - ma qui ci vuole più coraggio - si può guardare in faccia la realtà, lasciandosi interrogare e ferire. Accettando il rischio che si scatenino nel cuore domande brucianti sul senso della vita e sul bisogno di eternità. Se ne esce ammaccati, ma senz'altro più veri...

– Io detesto i cimiteri! Sono pieni di morti…
– Ovvio, servono a quello.
– No, voglio dire: sono pieni di dolore. Uno non può entrare lì dentro e fare come se niente fosse, capisci?
– Capisco. Anche a me i cimiteri fanno quell'effetto. Però penso che sia un effetto buono. Ogni tanto vado a trovare i miei nonni, e altre persone care che sono morte, e lì per lì ci sto malissimo. Ma poi quando esco mi sento molto serena… come dire… più forte, più vera.
Guardai Lucia senza capire. A volte nella sua strana testa frullavano pensieri lontani anni luce dal mio personale sentire. Tuttavia, istintivamente accettai la sua proposta: non perché la ritenessi una buona idea, ma perché mi fidavo profondamente di Lucia...

[Nori - Cap. 20]