22 dicembre 2020

Come una manciata di fango che diventa luce

Un'amica, mentre metteva ordine fra i suoi libri, si è imbattuta in quella che ha definito "una lucente pagina" di Alda Merini. È tratta dalla raccolta "Corpo d'amore", e la conclude.

L'amica mi ha mandato la fotografia della pagina, aggiungendo: «Anche i tuoi libri sono nati così». Non so se sia vero, ma mi piace pensare che il dono di scrivere sia - appunto - un regalo ricevuto.

«E così nascono i libri, nell'amore, e così nascono i libri che nessuno legge mai, e così il libro prima di nascere Dio lo deposita in te come un manciata di fango che diventa luce.
Domandano tutti come si fa a scrivere un libro. Si va vicino a Dio e gli si dice: feconda la mia mente, mettiti nel mio cuore e portami via dagli altri, rapiscimi.
Così nascono i libri, così nascono i poeti».

(Alda Merini) 


15 dicembre 2020

Verso il Natale, con... il cielo negli occhi!

 Ho sempre amato tantissimo il Natale, fin da quando ero bambina.

Non è quindi un caso che la Grande Attesa sia un tema presente in tutte le storie che ho avuto il dono di poter narrare.
Fra l'altro, sono romanzi pubblicati in una collana che si chiama "Il cielo negli occhi": e quale sguardo potrebbe essere più azzeccato, mentre il Natale si avvicina?

Se avete piacere di sfogliare qualche pagina "natalizia" tratta da
  • La camera bella
  • Tempo di cose nuove
  • Il velo dorato
potete trovarne un'ampia antologia fra i post di questo blog.

10 dicembre 2020

Patris corde

Con la Lettera apostolica “Patris corde - Con cuore di Padre”, Papa Francesco ricorda il 150.mo anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale Patrono della Chiesa universale. Per l’occasione, dall'8 dicembre 2020 all’8 dicembre 2021 si terrà uno speciale “Anno di San Giuseppe”.

Ecco, subito mi torna alla mente uno dei romanzi che più ho amato: "L'ombra del padre" di Jan Dobraczyński.

Vi ripropongo una breve recensione e "una pagina tratta da"...

https://letturavventura.blogspot.com/2015/12/non-temere-prendila-in-casa-tua.html?m=1

21 novembre 2020

Giornata Mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza

Ogni anno la  Giornata Mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza ricorre il 20 novembre, per celebrare i diritti dei bambini e degli adolescenti (risale al 20 novembre 1959 la Dichiarazione dei diritti del fanciullo approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite).

Io non sono certo in grado di dare un contributo significativo su un tema così importante e delicato.  Però sono lieta di aver offerto ai ragazzi tre libri scritti con amore, pensando proprio a loro.

06 ottobre 2020

Il treno dei bambini

[...] Guardo le scarpe della gente. Scarpa sana: un punto; scarpa bucata: perdo un punto. Senza scarpe: zero punti. Scarpe nuove: stella premio. Io scarpe mie non ne ho avute mai, porto quelle degli altri e mi fanno sempre male. Mia mamma dice che cammino storto. Non è colpa mia. Sono le scarpe degli altri. Hanno la forma dei piedi che le hanno usate prima di me. Hanno pigliato le abitudini loro, hanno fatto altre strade, altri giochi. E quando arrivano a me, che ne sanno di come cammino io e di dove voglio andare? Si devono abituare mano mano, ma intanto il piede cresce, le scarpe si fanno piccole e stiamo punto e a capo. [...]

Siamo nella Napoli degli anni ’40; la guerra è finita da poco e tante famiglie vivono nella miseria più nera. Il piccolo Amerigo Speranza, vivace scugnizzo senza padre, vive in un “basso” con la madre analfabeta; trascorre le sue giornate vendendo stracci e inventando espedienti.

Un bel giorno sua madre lo accompagna al “palazzo dei comunisti”, dove ai bambini poveri di Napoli è offerta un’inattesa opportunità: partire per il Centro Nord e trascorrervi alcuni mesi, ospitati da famiglie generose che si prenderanno cura di loro, fino al ritorno della bella stagione. 

La scrittrice Viola Ardone prende spunto da una vicenda reale: davvero in quegli anni il Partito Comunista Italiano organizzò i cosiddetti "treni della felicità". Bambini provenienti da realtà di bisogno e disagio erano dati in affidamento per un certo periodo a famiglie del Settentrione; quando tornavano a casa erano rivestiti, ben nutriti e più istruiti.

Il piccolo Amerigo parte, insieme con altri ragazzini del suo quartiere, il cuore strizzato dalla nostalgia e dal timore. Dopo un lungo viaggio giunge in Emilia Romagna, dove viene catapultato in una realtà del tutto nuova, e affidato a una donna disorientata quanto lui perché «di bambini non ne capisco proprio». 

Oscillando tra il senso di perdita e il desiderio di riscatto, Il treno dei bambini è un romanzo di formazione delicatissimo, che sa descrivere con realismo commovente e ironico una vicenda umana drammatica, osservata con gli occhi d’un ragazzino di sette anni. 

07 settembre 2020

Montalbano legge Schiavone (e viceversa)

Leggendo il racconto "L'eremita" all'interno della raccolta L'anello mancante, mi sono imbattuta in un passaggio curioso: il vicequestore Schiavone riceve dal suo collega anatomopatologo due romanzi che hanno per protagonista Salvo Montalbano.

Mi sono ricordata che in L'altro capo del filo accade l'esatto inverso: il commissario Montalbano legge qualche bella pagina di un romanzo che ha per protagonista Rocco Schiavone.

Due camei brevi e discreti, ma a mio parere deliziosi. Vi invito a leggerli qui sotto. 
Insomma: Andrea Camilleri e Antonio Manzini si sono scambiati, suppergiù negli stessi anni, cenni di reciproco apprezzamento. I grandi sanno riconoscersi fra loro.

Fu solo nel pomeriggio inoltrato che l'anatomopatologo Alberto Fumagalli arrivò a casa sua. Rocco gli aprì la porta e si precipitò a letto. 
«Tieni» disse Fumagalli gettando due libri fra le lenzuola «almeno ti fai una cultura...».
«Che roba è?».
«Belle storie di un tuo collega, ma sta in Sicilia e si gode il caldo, il mare e una cucina sopraffina».
Rocco guardò le copertine blu. Sorrise. Quel commissario lo conosceva. «Farei volentieri a cambio con lui. Solo dovrei imparare il siciliano».
«Lascia perdere, è camurrioso assai».
«Comunque li ho letti tutti e due».
«E tu rileggili, male non ti fa. Allora, quanto abbiamo di febbre?».

[Antonio Manzini - L'eremita - 2017]

Arriniscì macari a liggirisi qualichi bella pagina di un romanzo che aviva come protagonista a un viciquestori romano mannato tra le nivi d'Aosta. Il solo pinsero d'attrovarisi al posto di quel collega gli fici veniri un bripito di friddo lungo la schina...

[Andrea Camilleri - L'altro capo del filo - 2016]

20 agosto 2020

Rocco Schiavone

«I conti si faranno alla fine. A destra la colonna col segno più, a sinistra quella col segno meno e in mezzo quella enorme e vuota delle intenzioni e dei rimorsi».

[Antonio Manzini, Pulvis et umbra]

In questi mesi estivi il vicequestore Rocco Schiavone mi ha fatto molta compagnia. Cercavo una lettura poco impegnativa ma non banale, e ho attinto ai romanzi di Antonio Manzini, affrontandoli uno dopo l’altro in ordine cronologico. 

Inutile accennare alla trama: immagino che tutti la conoscano, se non altro per aver visto almeno qualche puntata della serie tivù (in cui, detto per inciso, l’attore Marco Giallini riesce a rendere magistralmente il personaggio).

Ciò che mi preme sottolineare, è la buona qualità di questi romanzi: al di là dell’intreccio poliziesco (peraltro ben costruito), emerge la figura umana del protagonista. Un antieroe tormentato e consapevole, contraddittorio e spesso urtante, scontroso, cinico, ma a suo modo irresistibile. Un uomo che - di romanzo in romanzo - si evolve e cambia, come se i libri di Manzini fossero un’unica, sofferta, lunga storia.

  1. Pista nera
  2. La costola di Adamo
  3. Non è stagione
  4. Era di maggio
  5. Cinque indagini romane per Rocco Schiavone
  6. 7-7-2007
  7. Pulvis et umbra
  8. L'anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone
  9. Fate il vostro gioco
  10. Rien ne va plus
  11. Ah l'amore l'amore

21 giugno 2020

Buone vacanze!

Inizia l'estate, e finalmente tornano le belle giornate, calde e luminose. Riecco le vacanze, dopo un anno scolastico e accademico decisamente anomalo: preoccupazioni serie, distanziamento sociale, didattica a distanza, e forse qualche interrogativo in più sul senso della vita. 
Per molti di noi anche queste vacanze saranno diverse dal consueto:  precauzioni sanitarie e difficoltà economiche ci costringeranno a trovare soluzioni "low profile". Ma anche una vacanza semplice può essere bellissima, soprattutto in compagnia di qualche buon romanzo.
Avete già pensato a quali libri leggere sotto l'ombrellone, o fra gli alberi di un parco cittadino?
Buone vacanze, ragazzi!

14 giugno 2020

Black lives matter, all lives matter

In questo periodo difficile, caratterizzato da proteste e dibattiti sul tema del razzismo, non ho potuto far a meno di ripensare a Il velo dorato. I protagonisti di questo romanzo - concepito, scritto e pubblicato in tempi non sospetti - sono una giovane donna di colore e il suo "ragazzino un po' marrone". 
La mia speranza è che questa storia aiuti i lettori delle nuove generazioni a riflettere con serenità, lontani sia dal pregiudizio sia dall'ideologia. Perché davvero: "Black lives matter". E non solo le vite dei neri. "All lives matter".
Permettetemi di offrirvi uno stralcio della prima pagina...


Mi chiamo Tom, ho dieci anni e ho appena finito la quarta elementare. Sono alto per la mia età, sono forte e so correre veloce. Ho la pelle scura, non tantissimo però. Ho gli occhi neri e anche i capelli neri molto ricci.La mia mamma si chiama Adaora. La sua pelle è molto scura, e anche i suoi capelli sono molto neri. Viene dalla Nigeria, arrivò in Italia a 15 anni. Quando aveva 17 anni nacqui io.
Fin qui era tutto abbastanza facile; il tema però si preannunciava lungo, e in certi punti piuttosto complicato. Se Tom avesse potuto scegliere, avrebbe preferito svolgere alcuni dei temi assegnati al resto della classe: più generici, meno personali. Ma la maestra aveva insistito: “Provaci, Tom. Racconta per iscritto la tua storia: così, quando arriverai nella nuova scuola, potrai farla leggere alla nuova maestra e lei imparerà subito ad apprezzarti”. 
Tom rifletté per qualche minuto, poi riprese a scrivere.
Quando ero piccolissimo vivevamo in un centro di accoglienza qui in Sicilia, vicino al mare. Spesso andavamo in spiaggia e giocavamo con la sabbia, i sassi e i legnetti. Al centro vivevano tante persone: c’erano mamme con i loro bambini, ma anche bambini senza mamma e mamme senza bambini. Ogni tanto c’era anche qualche papà, con bambini o senza. Io non ho mai conosciuto il mio papà. Eppure sono nato lo stesso, e mamma dice sempre che l’ho resa felice. 
Tom si sentì soddisfatto: era riuscito a mettere subito le cose in chiaro. Lui non era un bambino di serie B, nato per sbaglio nel grembo di un’adolescente di colore ferita dalla vita. Lui era un bambino in gamba, che aveva reso felice la donna più bella del mondo.

[Da: "Il velo dorato", di Laura Blandino - Prima pagina]

13 giugno 2020

Gli amori difficili

…Io ero a piedi nudi sulle piastrelle del corridoio e dall'altro capo del filo la voce appassionata di Claudia mi tendeva le mani e io cercavo di correrle incontro con la mia balbuzie ma ogni volta che stavamo per gettare un ponte tra noi dopo un momento andava in briciole e l’urto delle cose stritolava e smentiva a una a una tutte le parole d’amore…

Non sono amori veramente difficili, quelli che Italo Calvino racconta ne "Gli amori difficili". In realtà non sono nemmeno amori. Sono situazioni – a volte inattese, a volte apparentemente banali – che coinvolgono persone comuni. Nessuna novella ha un lieto fine, perché il fulcro non è la love story, ma l'incertezza esistenziale che in maggiore o minore misura segna la vita dei personaggi. I due racconti lunghi posti alla fine del volume, poi, riescono a descrivere magistralmente – attraverso la metafora della formica argentina e della nuvola di smog – il male di vivere.
Si tratta di racconti brevi, ma tutt'altro che "facili"; meritano una lettura calma, che possa assaporare la prosa assolutamente geniale di un autore non comune.


23 aprile 2020

Giornata mondiale del libro

Ogni anno il 23 aprile ricorre la Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, patrocinata dall'Unesco per «incoraggiare a scoprire il piacere della lettura e a valorizzare il contributo che gli autori danno al progresso sociale e culturale dell'umanità».
  • Come lettrice desidero festeggiare, perché il piacere della lettura non mi abbandona fin dalla più tenera età, e sono certa che mi accompagnerà fino all'ultimo dei miei giorni.
  • Come scrittrice non sono certo in grado di contribuire al "progresso sociale e culturale dell'umanità"; però mi sentirei già molto appagata se i miei romanzi riuscissero ad accendere nei ragazzi la passione per la narrativa.
Buona Giornata del Libro a tutti!

18 aprile 2020

Addio, Luis Sepúlveda

- Bene, gatto. Ci siamo riusciti - disse sospirando.
- Sì, sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante - miagolò Zorba.
- Ah sì? E cosa ha capito? - chiese l’umano.
- Che vola solo chi osa farlo - miagolò Zorba.
[Da: Luis Sepúlveda 
"Storia di una gabbianella 
e del gatto che le insegnò a volare"]

Nella Gabbianella e il gatto, la lezione di Sepúlveda sul ...

25 marzo 2020

Dantedì

Dante può ancora dire qualcosa all’uomo moderno?
Franco Nembrini - insegnante, saggista e divulgatore dantesco - non ha alcun dubbio:
"Dante può dire tutto, perché il fatto che parli al cuore dell’uomo, alla sua ragione, alla sua libertà e parli di valori eterni e immutabili lo rende veramente di una attualità strepitosa, anzi, proprio perché l’uomo moderno quegli ideali li ha persi, la modernità di Dante è strepitosa".

Oggi, 25 marzo 2020, ricorre la prima giornata nazionale dedicata al sommo poeta, istituita lo scorso gennaio dal Consiglio dei Ministri, a un anno di distanza dal 700esimo anniversario dalla morte di Dante.



24 marzo 2020

In memoria di Albert Uderzo

Ieri ho pubblicato un post su Asterix, l'irriducibile Gallo amico di Obelix.
Poche ore dopo, Albert Uderzo - il disegnatore cui si deve la paternità del celebre fumetto - è stato stroncato da un infarto.
Ovviamente non c'è alcuna correlazione con il mio post, e non è vero che io porto sfiga.
In ogni caso, Uderzo è morto questa notte all'età di 92 anni, per una crisi cardiaca che non ha nulla a che fare con il coronavirus.
Uderzo non disegnava più da parecchi anni, ma ha sempre continuato a mantenere la supervisione sugli albi della saga, fino all'ultimo (Asterix e la figlia di Vercingetorige), uscito lo scorso autunno.


23 marzo 2020

Asterix & Coronavirus

Permettetemi un sorriso, per alleggerire un pochino questi giorni bui.
Il mio primogenito - attento cultore del mondo antico - mi ha fatto notare una chicca: in "Asterix e la corsa d'Italia" c'è un personaggio di nome... Coronavirus!
Non volevo crederci, non ricordavo quel dettaglio, ma il figliolo mi ha messo tra le mani il fumetto. Aveva ragione!
In tempi non sospetti (anno di pubblicazione 2017), gli autori chiamarono così l'auriga romano cui Giulio Cesare aveva affidato l'incarico di battere Asterix e Obelix. Ovviamente, la palma della vittoria toccò ai due irriducibili, irresistibili Galli.
E Coronavirus fu sconfitto.



21 marzo 2020

La primavera ai tempi del coronavirus

Eppure, la primavera è arrivata. Nonostante il dolore e la preoccupazione di questi giorni, è esplosa quasi sfacciatamente,  con tutto il suo armamentario di fiori coloratissimi, sole limpido, brezza frizzante.
E noi qui, chiusi nelle nostre case, idealmente stretti a chi sta male, e a chi - là fuori - lavora e trema.
Non possiamo far altro che rispettare le regole, e impiegare il nostro tempo al meglio possibile. Sicuramente, in giornate come queste, un buon libro può essere un'ottima compagnia.

16 marzo 2020

Sostare un attimo

«Siamo andati avanti così rapidamente in tutti questi anni, 
che ora dobbiamo sostare un attimo 
per consentire alle nostre anime
di raggiungerci
».
[Michael Ende]

Quanto è vera, questa intuizione dell'autore de "La storia infinita"? Quanto è attuale, in questi giorni di forzato isolamento?


04 marzo 2020

La ragazza con l'orecchino di perla

Dal punto di vista narrativo non mi è sembrato all'altezza della sua fama, ma La ragazza con l'orecchino di perla è in ogni caso un romanzo scorrevole, fresco, semplice.
Siamo a Delft, nell'Olanda del XVII secolo. La graziosissima Griet, figlia sedicenne di un artigiano divenuto cieco per un incidente, accetta di andare a servizio presso la famiglia di Jan Vermeer, celebre pittore. 
La scrittrice americana Tracy Chevalier racconta con pennellate gradevoli le giornate della ragazza, le fatiche del lavoro quotidiano, le dinamiche relazionali con le persone che vivono in quella casa.
Il nodo centrale de romanzo è però il rapporto che giorno dopo giorno si crea tra Griet e il suo padrone. Alla ragazza è affidato l’incarico di pulire quotidianamente con maniacale precisione l’atelier; nell'adempiere a questo compito Griet rimane affascinata dall'estro e dalla personalità dell’artista. Ne nasce un rapporto di silenziosa complicità, di segreta sintonia.
Nell'intimità nascosta dell’atelier, Griet poserà poserà per Vermeer. E ne nascerà un quadro stupendo, che è giunto fino a noi, e ancor oggi affascina chi ama l’arte e la bellezza.


22 febbraio 2020

Cambiare l'acqua ai fiori

[…] Ho due guardaroba, uno lo chiamo “inverno” e l’altro “estate”, ma non c’entrano le stagioni, c’entrano le circostanze. L’armadio inverno contiene solo vestiti classici e scuri destinati agli altri, l’armadio estate solo vestiti chiari e colorati destinati a me stessa. Indosso l’estate sotto l’inverno, e quando solo sola mi tolgo l’inverno […]

«Te lo presto, se vuoi - mi ha detto una cara amica porgendomi Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin - Leggilo, è molto carino».
Ho accettato volentieri, e ho riposto il volume sulla mensola dei "libri da leggere". Dorso rosa confetto, copertina inequivocabilmente "al femminile", forse poteva andar bene sotto l’ombrellone. Se non avessi avuto l’obbligo morale della restituzione, probabilmente l’avrei lasciato lì per un tempo indeterminato. E mi sarei persa l’opportunità di una lettura molto particolare.

Violette Toussaint è la guardiana del cimitero di una cittadina della provincia francese: pulisce le tombe, cambia l'acqua ai fiori, coltiva l'orto, conserva trascritti in un quadernetto tutti i discorsi funebri cui assiste giorno dopo giorno. Eppure è una persona gradevole, la porta della sua casetta è sempre aperta per chi desidera scambiare due chiacchiere o bere un buon the.
Sembrerebbe la premessa per una storia leggera e un po’ surreale; invece, col procedere dei capitoli, l’intreccio acquisisce una drammaticità che finisce col catturare il pensiero di chi legge.
Chi è veramente Violette? Che cosa nasconde il suo passato?
Che fine ha fatto suo marito, scomparso da anni? 
E chi è questo strano commissario, che un giorno bussa alla porta della casetta con una richiesta a dir poco insolita?
La narrazione procede su piani temporali differenti, spostandosi continuamente dall'uno all'altro; segue le vicende di personaggi diversi, in un continuo rimando tra vita e morte, desiderio e ricordo, carnalità e tragedia.


12 febbraio 2020

Fiori dalla cenere

[…] Avrei tanto voluto comprendere le persone con la stessa facilità dell’aritmetica, in cui bastava ridurre tutto al minimo comune denominatore per avere la soluzione. I numeri non mentivano: c’era sempre una risposta, giusta o sbagliata che fosse. Semplice. Nella vita invece non c’era niente di semplice e non esisteva una risposta corretta. C’era solo Charlie St Clair, disastro umano, seduta a un tavolo assieme a sua madre, con cui non aveva in comune nessun denominatore […]

Siamo nel 1947: la seconda guerra mondiale è terminata da poco, e la ventenne americana Charlie parte per l’Europa con sua madre. Destinazione: una clinica in cui potrà risolvere senza clamore il suo "Problemino", ovvero sbarazzarsi del figlio indesiderato che porta in grembo. Ma il suo vero desiderio è ritrovare la cugina Rose, scomparsa in Francia sei anni prima; per adesso il Problemino può attendere.
Charlie fa una scelta temeraria: si smarca dalla madre, e intraprende un difficile viaggio seguendo l’unica traccia a sua disposizione: il nome dell'uomo per cui Rose aveva lavorato poco prima di scomparire. 
Charlie giunge così all'incontro con Eve Gardiner, una donna sciupata dagli anni e avvelenata dal rancore, indifferente a qualsiasi richiesta di informazioni o di aiuto. Ma appena Charlie cita il nome dell'uomo che sta cercando, Eve ha un sussulto, e il suo atteggiamento cambia segno: quello è il nome dell'uomo che anche lei vorrebbe ritrovare, per saldare un contro vecchio di trent'anni.
Accompagnate da Finn, autista tuttofare di Eve, le due donne intraprendono un lungo viaggio sulle strade francesi ancora devastate dai bombardamenti.
Le avventure del presente si intrecciano pagina dopo pagina con la narrazione del passato di Eve, spia inglese negli anni della prima guerra mondiale.
Giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro, i tre protagonisti impareranno a conoscersi; intanto anche il Problemino dirà la sua.
Un po' romanzo storico, un po' storia di spionaggio, un po' avventura umana, Fiori dalla cenere di Kate Quinn cattura l’attenzione e resta nella memoria.

01 febbraio 2020

La cattedrale del mare

"...Durante la costruzione avevano detto ad Arnau che sarebbero state semplici, essenziali, senza guglie né capitelli, naturali come il mare, la cui patrona proteggevano... ma imponenti e meravigliose, pensò Arnau nel contemplarle, proprio come il mare..."

Ho iniziato la lettura de La cattedrale del mare dando ascolto alla mia passione per i romanzi storici. Confesso che, all'inizio, ero un po' diffidente: spesso i best seller tradiscono le attese, soprattutto quando propongono storie ambientate nel medioevo. 
Occorre premettere che anche questo romanzo - in linea con la vulgata corrente - contrabbanda alcuni fastidiosi luoghi comuni o grossolane inesattezze storiche.
Tuttavia, dalla penna di Ildefonso Falcones è uscita una storia piacevole, ben scritta, nel complesso credibile. 
Ambientata nella Barcellona del XIV secolo, descrive la vita avventurosa - e la parabola sociale - di Arnau Estanyol, servo della gleba fuggiasco, che faticosamente si fa spazio nel mondo. Sullo sfondo svetta la cattedrale di Santa María del Mar, che il protagonista vede nascere e poi crescere decennio dopo decennio, contribuendo alla costruzione: splendida chiesa gotica che sempre Arnau avrà cara come una vera casa.


26 gennaio 2020

Harry Potter e i Doni della Morte

"Mi dica un'ultima cosa" chiese Harry "È vero? O sta succedendo dentro la mia testa?"
Silente gli sorrise e la sua voce risuonò alta e forte nelle orecchie di Harry anche se la nebbiolina luminosa stava calando di nuovo e nascondeva la sua sagoma.
"Certo che sta succedendo dentro la tua testa, Harry. Ma perché diavolo dovrebbe voler dire che non è vero?" 

23 gennaio 2020

Harry Potter e il principe mezzosangue

...Ma finalmente capiva quello che Silente aveva cercato di dirgli. Era, si disse, la differenza fra l'essere trascinato nell'arena ad affrontare una battaglia mortale e scendere nell'arena a testa alta. Forse qualcuno avrebbe detto che non era una gran scelta, ma Silente sapeva – e lo so anch'io – pensò Harry con uno slancio di feroce orgoglio – e lo sapevano anche i miei genitori – che c'era tutta la differenza del mondo...

20 gennaio 2020

Harry Potter e l'ordine della fenice

«Nell'Ufficio Misteri c'è una stanza che viene tenuta sempre chiusa. Contiene una forza al tempo stesso più meravigliosa e più terribile della morte, dell'intelligenza umana e della natura. E forse il più misterioso fra i molti soggetti che vengono studiati laggiù. È la forza contenuta in quella stanza che tu possiedi in grande quantità, e che Voldemort non possiede affatto. [...] È stato il tuo cuore a salvarti».

[Albus Silente]

17 gennaio 2020

Harry Potter e il calice di fuoco

«Deve capire: capire è il primo passo per accettare, e solo accettando si può guarire».
[Albus Silente]

14 gennaio 2020

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban

«Credi che le persone scomparse che abbiamo amato ci lascino mai del tutto? Tuo padre è vivo in te, Harry, e si mostra soprattutto quando hai bisogno di lui».
[Albus Silente]

11 gennaio 2020

Harry Potter e la camera dei segreti

«Sono le scelte che facciamo, Harry, che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità».
[Albus Silente]

08 gennaio 2020

Harry Potter e la pietra filosofale

«Bisogna sempre chiamare le cose con il loro nome. La paura del nome non fa che aumentare la paura della cosa stessa»
 [Albus Silente]

05 gennaio 2020

Harry Potter

In queste lunghe vacanze natalizie avevo bisogno di evasione: desideravo letture avvincenti e poco impegnative, in grado di tenermi compagnia durante giornate - e serate - non sempre facili.
Allora ho frugato nella libreria dei figli, trovando quello che faceva per me: la saga di Harry Potter, pronta per essere riletta (a distanza di anni dalla prima volta) e goduta con calma. 
Ho gustato l’uno dopo l’altro i sette romanzi, e in ciascuno di essi ho trovato piccole perle, che desidero condividere con voi nei prossimi giorni!