17 novembre 2019

Rossovermiglio

«Oggi so che c’è bellezza e bellezza. E questo vale anche per i luoghi, non soltanto per le persone. Qui non ci sono deserti ricamati dal vento o montagne affacciate sui laghi, golfi che abbracciano il mare e isole sul filo dell'orizzonte. solo una quieta infilata di vigne ordinate, di conche e salite; e c'è chi sente una musica mischiata all'odore del bosco dopo la pioggia. Chi la lavora, la terra, fa finta di non vederla questa bellezza: gli pare un vezzo da pigri fermarsi a guardare la valle quando l’ombra l’allaga o il sole filtra nel bosco e disegna un sentiero. Non è disprezzo o disattenzione, soltanto abitudine.La terra è la terra, il bosco è il bosco e la vigna è la vigna».

Dopo aver letto - e molto apprezzato - Il rumore del mondo, ho desiderato conoscere altre opere di Benedetta Cibrario. Ho quindi scelto il suo romanzo forse più noto: Rossovermiglio, ambientato nelle campagne del Chianti a partire dagli anni '30 del secolo scorso. 
Quelle che avete appena letto sono le prime righe dell'opera, e rendono l'idea della cornice.
Cresciuta in una Torino stile liberty ancora pretenziosa ma già decadente, la protagonista a diciannove anni viene costretta dal padre a scegliere il marito in una lista di cinque nomi; dopo vani tentativi di resistenza si arrende, e sposa il candidato che le sembra meno improponibile.
Durante il viaggio di nozze a Parigi conosce un altro uomo, da cui rimane affascinata. Lo rivede alcuni anni dopo, e ne diventa l'amante: la relazione con lui sembra il giusto balsamo sulle ferite di una vita coniugale che non ha mai funzionato.
Intanto la donna abbandona Torino e si rifugia in Toscana, dove possiede una tenuta sui colli senesi; in quella casa, fra quelle vigne, circondata dalla solitudine, cercherà di ricostruire pezzo per pezzo la sua vita.
Con queste premesse, la storia potrebbe configurarsi come un romanzetto d'appendice, per nulla originale e molto ordinario. Invece la vicenda si sviluppa in modo inatteso, rivelandosi un viaggio tutt'altro che banale nei grandi paradossi dell'esistenza.

10 novembre 2019

I leoni di Sicilia

Chi ha inventato il tonno sott'olio in lattina? Chi ha fatto del marsala un nettare degno delle tavole più prestigiose?
Saga familiare e romanzo storico a un tempo, I leoni di Sicilia racconta la storia dei Florio, generazione dopo generazione: dallo sbarco a Palermo nel 1799, all'espansione commerciale che li renderà sempre più potenti e più ricchi.
Le vicende della famiglia si intrecciano con quelle della città e della Sicilia tutta, in un secolo turbolento e difficile.
I Florio si rivelano uomini capaci di scelte ardite, idee geniali, passioni violente; ma soprattutto animati da una fame inesauribile di riscatto sociale, e feriti da inimmaginabili fragilità. 
Grande penna, quella di Stefania Auci: mi ha regalato lunghe ore di intensa lettura, proprio come piace a me.


07 novembre 2019

Dove eravamo rimasti?

Non aggiorno il blog da oltre un mese, perché una serie particolarmente intensa di impegni familiari e professionali ha assorbito gran parte del mio tempo libero e - soprattutto - delle mie energie.
Ciononostante, qualche spazio per la lettura sono sempre riuscita a ritagliarmelo: un buon libro è prezioso compagno quando si è stanchi, preoccupati, o vinti da un senso di oppressione che non fa bene al cuore.
Negli ultimi due mesi ho goduto di alcuni buoni romanzi, che vi cito con sincera gratitudine.
  • Stefania Auci - I leoni di Sicilia
  • Benedetta Cibrario - Rossovermiglio
  • Natalia Ginzburg - Lessico familiare
  • Jan Dobraczynski - Ho visto il maestro!
Nelle prossime settimane conto di recuperare il tempo perduto, e di offrirvi qualche piccola recensione.
A presto!