25 giugno 2016

La lettura è come l'amore...

Chi ha pochissimo tempo libero sa bene quanto sia difficile ritagliarsi piccoli spazi da dedicare a un buon libro. Eppure, se la passione per la lettura è grande, si riesce sempre a "rubare" qualche mezz'ora (magari mentre bolle l'acqua per la pasta, oppure la sera tardi, quando in casa scende il silenzio e tutti dormono).
 
Daniel Pennac (un grande innamorato dei libri) in Come un romanzo affermava:
«Il tempo per leggere è sempre tempo rubato, come il tempo per scrivere, d'altronde, o il tempo per amare.
Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.
È forse questa la ragione per cui la metropolitana – assennato simbolo del suddetto dovere – finisce per essere la più grande biblioteca del mondo.
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Se dovessimo considerare l’amore tenendo conto dei nostri impegni, chi mai si arrischierebbe?
Chi ha tempo di essere innamorato?
Eppure, si è mai visto un innamorato non avere tempo per amare?
Non ho mai avuto tempo di leggere, eppure nulla, mai, ha potuto impedirmi di finire un romanzo che mi piaceva.
La lettura non ha niente a che fare con l’organizzazione del tempo sociale.
La lettura è, come l’amore, un modo di essere.
La questione non è di sapere se ho o non ho tempo per leggere (tempo che nessuno, d'altronde, mi darà), ma se mi concedo o no la gioia di essere lettore
».



15 giugno 2016

Ma so che non posso tornare indietro

Frodo e Sam hanno ormai lasciato casa Baggins, e sono giunti a Crifosso; nel breve viaggio hanno già affrontato l'inquietante pericolo dei Cavalieri Neri sulle loro tracce.
Occorrerà lasciare molto presto la Contea. E Sam, con uno slancio commovente, sceglie di seguire il suo padrone.
È la storia di una bellissima amicizia, ma non solo. Confusamente, Sam intuisce l'urgenza di una chiamata. E la sua umanità inzia a cambiare...
Il Signore degli Anelli è, in fondo, anche un romanzo di formazione.






«Ebbene, Sam!», gli disse. «Che te ne pare? Lascerò la Contea al più presto possibile: anzi, ho preso la decisione di non fermarmi nemmeno un giorno a Crifosso, se posso farne a meno».
«Benissimo, signore».
«Hai ancora intenzione di accompagnarmi?»
«Sissignore».
«Sarà molto pericoloso, Sam. È già pericoloso adesso, ed è più che probabile che nessuno dei due torni indietro».
«Se voi non tornate, signore, non tornerò nemmeno io, state pur certo», disse Sam. «"Non lasciarlo!", mi hanno detto. "Lasciarlo?", ho detto io. "Non lo farò mai. Io vado con lui, anche se scala la luna, e se quei cavalieri neri cercano di fermarlo dovranno fare i conti con Sam Gangee!", ho detto. Loro si sono messi a ridere».
«Chi sono loro? E di chi stai parlando?»
«Gli Elfi, signore. Abbiamo parlato un po' ieri sera, sembravano sapere che anche voi ve ne andavate, e mi è parso inutile negare. Che gente meravigliosa, gli Elfi! Meravigliosa!».
«Lo sono effettivamente», annuì Frodo. [...] «Hai ancora voglia di lasciare la Contea, ora che il tuo desiderio di vedere gli Elfi è stato esaudito?». [...]
«Sì, signore. Non so come spiegarlo, ma da ieri mi sento diverso. Mi sembra di vedere davanti a me, lontano. So che percorreremo una strada lunghissima verso l'oscurità; ma so che non posso tornare indietro. Non è per vedere Elfi, né draghi, né montagne che ora voglio... Non so nemmeno io che cosa voglio esattamente: ma ho qualcosa da fare prima della fine, qualcosa che si trova davanti a me e non nella Contea. Devo arrivare fino in fondo, signore, non so se mi capite».
«Non molto bene, a dire il vero. Ma vedo che Gandalf ha scelto per me un buon compagno. Sono contento di affrontare insieme il viaggio».


[J.R.R. Tolkien - Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello]

12 giugno 2016

Qualcosa da leggere prima di dormire

Coricarsi nel proprio letto, accendere la lampada e prendere fra le mani un buon libro è un rito irrinunciabile, che rilassa la mente e prelude al sonno sereno.
Personalmente non potrei addormentarmi, la sera, senza almeno qualche minuto di lettura.



10 giugno 2016

Non tocca a noi scegliere



Ancora uno scambio tra Gandalf e Frodo, tratto da Il signore degli anelli di J.R.R. Tolkien.
Siamo sempre agli inzi della trilogia; nel loro lungo dialogo in casa Baggins, Galdalf e Frodo cercano di far charezza sui tempi bui in cui la Terra di Mezzo sta per piombare.
Di fronte a certe sfide che si addensano nel nostro tempo (e tremano i polsi, a ben pensarci) può essere naturale pensare: «Avrei tanto desiderato che tutto ciò non fosse accaduto ai miei giorni!».
A chi non è mai capitato?



 
“Ah!”, esclamò Gandalf. “È una lunga storia. Risale ai primordi, su su fino agli Anni Neri, che solo i dotti e gli eruditi ricordano ancora. Se ti dovessi raccontare tutta la storia, saremmo ancora seduti qui quando l’inverno sarà succeduto alla primavera. Ma ieri sera ti ho parlato di Sauron il Grande, l’Oscuro Signore. Le voci che corrono sono vere: egli s’è messo di nuovo in movimento, abbandonando il suo forte nel Bosco Atro per ritornare ad abitare la vecchia fortezza nella Torre Oscura. È un nome che persino voi Hobbit avete sentito, come un’ombra ai confini delle vecchie storie. Sempre, dopo una disfatta ed una tregua, l’Ombra si trasforma e s’ingigantisce nuovamente”.
“Avrei tanto desiderato che tutto ciò non fosse accaduto ai miei giorni!”, esclamò Frodo.
“Anch’io”, annuì Gandalf, “come d’altronde tutti coloro che vivono questi avvenimenti. Ma non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato. E ormai i giorni cominciano ad apparire neri e foschi. Il Nemico sta diventando rapidamente molto forte. I suoi piani sono lungi dall’essere maturi, credo, ma sono già a buon punto. Dovremo lottare con accanimento. Avremmo dovuto farlo anche senza questo terribile evento. Al Nemico manca ancora una cosa che gli possa dare la forza e la scienza necessarie a demolire ogni resistenza, distruggere le ultime difese e far piombare tutte le terre in una seconda oscurità: gli manca un Anello: l’Unico”.

[Il Signore degli Anelli - La compagnia dell'anello, J.R.R.Tolkien]

 

 

05 giugno 2016

Ultimo giorno di scuola


Ultimo giorno di scuola.
Cecilia, giovanissima protagonista de La camera bella, scoppia di felicità. Eppure, un piccolo dolore già fa capolino dietro l'angolo.
Perché la vita è così, a tutte le età: regala dolce e salato, risate e lacrime...





– È tutto così bello, che non mi sembra vero! – esclamò Cecilia felice, lanciando lo zainetto sulla poltroncina dell’ingresso.– Andata bene la mattinata? – chiese la mamma.– Meravigliosamente, ho atteso tanto questo giorno! È così bella la scuola quando è chiusa!– Buone vacanze, Ceci – augurò papà Ansaldi.Sabato 9 giugno, ultimo giorno di scuola. Aveva fatto il conto alla rovescia per almeno un mese, Cecilia: le giornate si facevano sempre più calde, la campagna sempre più accattivante e la scuola sempre più insopportabile.
[…]
– Sapete che stanno già crescendo le albicocche nel giardino della nonna? – cinguettò la ragazzina, riempiendosi il piatto. Era come se l’insalata di riso le dicesse: “Mangiami, Ceci. Non vedi come sono fresca e colorata? Mangiami, mangiami”.
– Matureranno entro una o due settimane – confermò papà Ansaldi. – L’ho notato ieri mattina, quando sono andato a far vedere la casa.
– Far vedere la casa? Che casa? A chi? Dove? Perché? – Cecilia sentì una specie di morsa chiuderle lo stomaco.
– La casa della nonna, tesoro. Probabilmente avremo la possibilità di affittarla e...
– Affittarla? Cioè farci vivere dentro della gente che non sappiamo nemmeno chi è?
[…]
– Lo so, Ceci, era della nonna, ma sono certa che lei adesso non avrebbe nulla in contrario se...
– E tu come puoi dirlo? Certo che avrebbe qualcosa in contrario! Quella è la sua casa e ci è andata sposa e ci ha partorito te e ci faceva la marmellata sulla stufa e mi accoglieva tutti i giorni e mi dava la merenda e poi si è ammalata e alla fine... e alla fine...
L’insalata di riso aveva perso ogni attrattiva. Una lacrima, calda e rotonda, solcò la guancia colorita della ragazzina.
[…]
– Oh, non capite niente! Se ci andranno ad abitare delle altre persone quella casa non sarà più la stessa casa! – un’altra lacrima seguì il solco tracciato dalla prima.
– Non cambierà nulla, vedrai. Solo una rinfrescata generale, una piccola ristrutturazione del bagno, qualche riparazione necessaria da tempo.
– E la casa perderà il suo profumo!
– Profumo? Che profumo?
– Profumo di legna, di stufa, profumo di biancheria pulita. Profumo di… profumo di nonna!
Cecilia terminò la frase gridando fra i singhiozzi.
Si alzò di corsa da tavola e si precipitò fuori. Il sole sfolgorante di giugno la investì, non appena uscì dal portone. La ragazzina corse, corse a perdifiato, singhiozzando disperatamente. Corse finché la città non fu alle sue spalle e davanti solo la campagna.


[Laura Blandino - La camera bella - Parte quarta, cap. 9]

02 giugno 2016

Nemmeno i più saggi...


Fra i libri che ho amato e amo, merita un posto d'onore Il Signore degli Anelli.
Non mi azzardo a commentare l'opera di J.R.R. Tolkien, che centinaia di studiosi hanno recensito e sviscerato attraverso i decenni.
Né mi dilungo a raccontare la storia, che ormai tutti conoscono (se non altro, per averla gustata nei bellissimi film di Peter Jackson).
Semplicemente, mi limito a proporre - iniziando da oggi - brevi passi che mi hanno catturata leggendo la trilogia: frasi, pagine, suggestioni in libertà. Gettate come semi nel vento.
Godiamoci ora un intenso e vigoroso scambio tra Frodo e Gandalf...





«Che  peccato  che  Bilbo  non abbia  trafitto  con  la  sua  spada  quella vile  e  ignobile  creatura,  quando  ne  ebbe  l’occasione!»
«Peccato?  Ma  fu  la  Pietà  a  fermargli  la  mano. Pietà  e  Misericordia:  egli  non  volle colpire  senza  necessità». 
«Non  ho  alcuna  pietà  per  Gollum.  Merita  la  morte». 
«Se  la  merita!  E come!  Molti  tra  i  vivi  meritano  la  morte.  E  alcuni  che  sono  morti  meritano  la  vita.  Sei  forse  tu  in grado di dargliela? E allora non esser troppo generoso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappi che nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze»”


[Il Signore degli Anelli - La compagnia dell'anello, J.R.R.Tolkien]