Quando alcuni adolescenti mi
hanno chiesto consigli di lettura appropriati per la loro età, non ho avuto
dubbi: ho citato i romanzi di Alessandro D’Avenia.
Il primo, Bianca come il
latte. Rossa come il sangue è diventato famoso perché ne è stato tratto anche
un film. Però, come spesso accade, nel libro c’è molto di più.
Credo che tutti conoscano a
grandi linee la storia di Leonardo, il sedicenne innamorato di Beatrice, la
ragazza dai capelli rossi che si ammala di leucemia. Intorno a questa vicenda,
si snodano i temi propri dell’età: il rapporto con gli amici, la scuola con i
suoi insegnanti, lo sport e la musica; ma anche l’amore, la sofferenza, lo
sgomento, la ricerca del senso della vita.
Nella pagina che vi offro oggi, Leonardo –
partendo da un breve scambio con il suo prof di storia e filosofia – inizia a
riflettere sui propri sogni (quelli veri e grandi, che scaturiscono dalla
passione e accendono la vita).
.
Ho parlato con il Sognatore,
finalmente.
«Come si fa a trovare il proprio sogno? Però, prof, non mi prenda in giro.»
«Cercalo»
«Come?»
«Poni le domande giuste.»
«Che vuol dire?»
«Leggi, guarda, interessati… tutto con grande slancio, passione e studio. Poni una domanda a ognuna delle cose che ti colpiscono e appassionano, chiedi a ciascuna perché ti appassiona. Lì è la risposta al tuo sogno. Non sono i nostri umori che contano, ma i nostri amori.»
«Come si fa a trovare il proprio sogno? Però, prof, non mi prenda in giro.»
«Cercalo»
«Come?»
«Poni le domande giuste.»
«Che vuol dire?»
«Leggi, guarda, interessati… tutto con grande slancio, passione e studio. Poni una domanda a ognuna delle cose che ti colpiscono e appassionano, chiedi a ciascuna perché ti appassiona. Lì è la risposta al tuo sogno. Non sono i nostri umori che contano, ma i nostri amori.»
Così mi ha detto il
Sognatore. Come gli vengano in mente certe frasi lo sa solo lui. Devo trovare
ciò che mi sta a cuore. Ma l’unico modo per scoprirlo è dedicarci tempo e
sforzo e questo non mi convince…
Provo a seguire il metodo
del Sognatore: devo partire da quello che già so. Mi sta a cuore la musica. Mi
sta a cuore Niko. Mi sta a cuore Beatrice, mi sta a cuore Silvia, mi sta a
cuore il mio motorino, mi sta a cuore il mio sogno che non conosco. Mi stanno a
cuore papà e mamma quando non rompono. Mi sta a cuore… forse basta… Sono troppo
poche queste cose, ce ne vogliono di più. Devo mettermi d’impegno a scoprirle e
a ognuna porre le domande giuste.
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