C’è una novella
che sembra un racconto di Natale, ma in realtà descrive una delicatissima
storia d’amore. È Il dono dei Magi, tratto dalla raccolta Memorie di un cane
giallo dello scrittore statunitense O. Henry.
Io ve ne propongo
uno stralcio; ma se volete sorridere e commuovervi, trascorrendo un’ora lieve e
bella, andatevi a leggere la versione integrale del racconto.
[…] L’indomani era Natale, e lei aveva soltanto
un dollaro e ottantasette cents per fare
un regalo a Jim. Per mesi aveva risparmiato un cent dopo l’altro: e quello era il risultato.
Con venti dollari la settimana non si fa gran che. Le spese erano state
maggiori del previsto. Succede sempre così. Solo un dollaro e
ottantasette per comprare un regalo a Jim. Al suo Jim. Molte ore felici ella
aveva trascorso a pensare qualcosa di carino per lui. Qualcosa di bello e raro
e autentico, qualcosa che non fosse troppo indegno dell’onore di appartenere a Jim.
Tra le due
finestre della stanza stava uno specchio stretto e alto. […] Con una piroetta
improvvisa si scostò dalla finestra e ristette di fronte allo specchio. Gli
occhi le splendevano intensamente, ma in venti secondi il suo volto perse ogni
colore. Rapidamente si sciolse la chioma e la lasciò cadere per tutta la sua
lunghezza.
Ora, di due
possessi i Dillingham erano profondamente orgogliosi. Uno era l’orologio d’oro
di Jim, che era stato di suo padre e del
padre di suo padre. L’altro era la chioma di Della. […]
Così ora cadde la
bella chioma di Della, ondeggiante e splendente come una cascata di acque scure.
Le arrivò fin sotto il ginocchio, la avvolse quasi come un vestito. Poi Della
la riavvolse, con gesti rapidi e nervosi. Parve esitare un istante, e rimase
immobile, mentre una o due lacrime cadevano sul rosso tappeto frusto.
Indossò la
vecchia giacca marrone. Si mise in capo il vecchio capello marrone. Con un
frullo di gonne, gli occhi ancora luccicanti, scivolò fuori della porta, scese
le scale e raggiunse la strada.
Si fermò davanti
ad una insegna: «M.me Sofronie. Parrucche di ogni tipo».Della salì di
corsa una rampa di scale, e si fermò ansimante. […]«Volete comprare
i miei capelli?» domandò Della.«Io compro
capelli» disse Madame. «Fate un po’ vedere».Si disciolse la
bruna cascata.«Venti dollari»
disse Madame, reggendo la massa con mano esperta.«Datemeli subito»
disse Della.
Oh, le due ore
seguenti volarono su ali di rosa. Perdonate la trita metafora. Della andava setacciando
un magazzino dopo l’altro, in cerca di un regalo per Jim.Lo trovò alla
fine. Certamente era stato fatto per Jim e per nessun altro. Niente di simile
aveva trovato in tutti gli altri negozi, e li aveva passati da cima in fondo.
Era una catenella per orologio, da taschino, in platino, di casto e semplice
disegno, che opportunamente manifestava il proprio valore per virtù della sola
sostanza, senza far ricorso a indecorosi orpelli: come debbono tutte le buone
cose. Era perfino degno dell’orologio. Non appena l’ebbe vista, ella seppe che
spettava a Jim. Era come lui. Pregio e semplicità, la definizione valeva per
entrambi.
[…]
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