18 dicembre 2015

L'indomani era Natale...


C’è una novella che sembra un racconto di Natale, ma in realtà descrive una delicatissima storia d’amore. È Il dono dei Magi, tratto dalla raccolta Memorie di un cane giallo dello scrittore statunitense O. Henry.

Io ve ne propongo uno stralcio; ma se volete sorridere e commuovervi, trascorrendo un’ora lieve e bella, andatevi a leggere la versione integrale del racconto.

 

[…]  L’indomani era Natale, e lei aveva soltanto un dollaro e ottantasette cents  per fare un regalo a Jim. Per mesi aveva risparmiato un  cent dopo l’altro: e quello era il risultato. Con venti dollari la settimana non si fa gran che. Le spese erano state maggiori del previsto. Succede sempre così. Solo un dollaro e ottantasette per comprare un regalo a Jim. Al suo Jim. Molte ore felici ella aveva trascorso a pensare qualcosa di carino per lui. Qualcosa di bello e raro e autentico, qualcosa che non fosse troppo indegno dell’onore di appartenere a  Jim.

Tra le due finestre della stanza stava uno specchio stretto e alto. […] Con una piroetta improvvisa si scostò dalla finestra e ristette di fronte allo specchio. Gli occhi le splendevano intensamente, ma in venti secondi il suo volto perse ogni colore. Rapidamente si sciolse la chioma e la lasciò cadere per tutta la sua lunghezza.

Ora, di due possessi i Dillingham erano profondamente orgogliosi. Uno era l’orologio d’oro di  Jim, che era stato di suo padre e del padre di suo padre. L’altro era la chioma di Della. […]

Così ora cadde la bella chioma di Della, ondeggiante e splendente come una cascata di acque scure. Le arrivò fin sotto il ginocchio, la avvolse quasi come un vestito. Poi Della la riavvolse, con gesti rapidi e nervosi. Parve esitare un istante, e rimase immobile, mentre una o due lacrime cadevano sul rosso tappeto frusto.

Indossò la vecchia giacca marrone. Si mise in capo il vecchio capello marrone. Con un frullo di gonne, gli occhi ancora luccicanti, scivolò fuori della porta, scese le scale e raggiunse la strada.

Si fermò davanti ad una insegna: «M.me Sofronie. Parrucche di ogni tipo».Della salì di corsa una rampa di scale, e si fermò ansimante. […]«Volete comprare i miei capelli?» domandò Della.«Io compro capelli» disse Madame. «Fate un po’ vedere».Si disciolse la bruna cascata.«Venti dollari» disse Madame, reggendo la massa con mano esperta.«Datemeli subito» disse Della.

Oh, le due ore seguenti volarono su ali di rosa. Perdonate la trita metafora. Della andava setacciando un magazzino dopo l’altro, in cerca di un regalo per Jim.Lo trovò alla fine. Certamente era stato fatto per Jim e per nessun altro. Niente di simile aveva trovato in tutti gli altri negozi, e li aveva passati da cima in fondo. Era una catenella per orologio, da taschino, in platino, di casto e semplice disegno, che opportunamente manifestava il proprio valore per virtù della sola sostanza, senza far ricorso a indecorosi orpelli: come debbono tutte le buone cose. Era perfino degno dell’orologio. Non appena l’ebbe vista, ella seppe che spettava a Jim. Era come lui. Pregio e semplicità, la definizione valeva per entrambi.

[…]

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