24 dicembre 2016

Con “Tempo di cose nuove” verso il Natale /06


Paola Bonvicino ci ha accompagnati fino alla grande Vigilia. Adesso augura a noi e alle nostre famiglie un Natale sereno, lieto, caldo. E ricco di sorprese come il suo.

 

 

Il mattino seguente Paola ricevette numerose sorprese.

La prima fu il paesaggio che le si presentò allo sguardo non appena aprì le persiane: nell’ultima parte della notte aveva ripreso a nevicare, e ancora continuava a larghe falde. Nei luoghi in cui aveva vissuto fino ad allora la neve era sempre stata un’eccezione, e comunque non le era mai capitato di goderne proprio il giorno di Natale.

La seconda sorpresa furono alcune telefonate di auguri che non si aspettava, e che andarono ad aggiungersi ai biglietti ricevuti negli ultimi giorni: ex compagni di scuola, amiche di Roma, e persino la tata di quand’era piccola. Si sentì colma di un lieto stupore: non avrebbe mai immaginato che tanti si ricordassero ancora di lei, fino al punto di scriverle o di telefonarle per Natale.

La terza sorpresa fu quanto trovò sotto l’albero. Oltre ai doni ricevuti dai genitori, c’era anche il pacchettino di Cecilia. Conteneva un buffo pupazzo di neve realizzato con la pasta di sale: indossava una sciarpa di raso rosso e teneva fra le zampe un cartello con su scritto “SCUSAMI”.

– Per te c’è anche questo – le disse Stefano porgendole un tubo lungo quasi un metro, avvolto in carta blu tempestata di stelle dorate. – Te lo manda la professoressa Ansaldi.

Il cuore prese a batterle veloce per l’emozione. Aprì il biglietto allegato al pacco, e lesse: “Sereno Natale, piccola Galadriel. Arwen”.

Il lungo tubo era in realtà un poster arrotolato; Paola lo svolse, e scoprì l’ingrandimento di una foto bellissima. Riconobbe immediatamente la cascata del Favero, con il verde smeraldo dei larici, il cielo terso di una giornata di fine estate, i bagliori del sole che giocava con l’acqua. Doveva essere una foto scattata da Marta stessa proprio il giorno della gita insieme fino alle sorgenti del Brandivino.

 

[Tratto da: “Tempo di cose nuove” di Laura Blandino]

 

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