03 dicembre 2016

Con “Tempo di cose nuove” verso il Natale /02


Seconda domenica di Avvento. In Val Favero si prepara il presepe, ma non tutto è poesia. La magia del Natale deve fare i conti con la realtà; e le relazioni interpersonali, a volte, riescono a essere così aggressive… 
 



 

– Nei prossimi giorni allestiremo anche il presepe – annunciò Marta, mentre dipingeva una pigna con la vernice dorata.

– Anche noi! – confermò Cecilia. – Ho già detto alla Carla che deve portarci giù dalla soffitta le statuine e poi andrò in giro per la campagna a raccogliere la paglia e i sassi e le altre cose che servono.

– E tu, Paola?

– Noi non abbiamo mai fatto il presepe. Però abbiamo un piccolo albero con le lucine incorporate, e quando si avvicina il Natale lo tiriamo fuori.

– L’Avvento senza addobbi non t’immalinconisce? – chiese Chiara con dolcezza.

– Noi siamo abituati così. Per me va bene.

Fu in quel momento che l’uragano Cecilia si scatenò, devastante e inarrestabile:

– Ah, come no! La signorina “Per-me-va-bene” ha parlato! “Per-me-va-bene”, sempre “Per-me-va-bene”... E invece io lo so che non ti va bene per niente! E lo sai anche tu!

La piccola morsa aggredì repentinamente Paola, e le impedì di replicare.

Chiara, dispiaciuta e imbarazzatissima, rimproverò Cecilia con tutta l’autorevolezza di cui fu capace; ma sua sorella non era certo così mite da starla ad ascoltare sul serio.

Invece Marta prese Paola in disparte e la aiutò a costruire la ghirlanda più bella. Poi gliela donò:

– Portala a casa, Paoletta. Ti accompagnerà verso il Natale.

 

[Tratto da: “Tempo di cose nuove” di Laura Blandino]

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