Fra i libri che ho amato e amo, merita un posto d'onore Il Signore degli Anelli.
Non mi azzardo a commentare l'opera di J.R.R. Tolkien, che centinaia di studiosi hanno recensito e sviscerato attraverso i decenni.
Né mi dilungo a raccontare la storia, che ormai tutti conoscono (se non altro, per averla gustata nei bellissimi film di Peter Jackson).
Semplicemente, mi limito a proporre - iniziando da oggi - brevi passi che mi hanno catturata leggendo la trilogia: frasi, pagine, suggestioni in libertà. Gettate come semi nel vento.
Godiamoci ora un intenso e vigoroso scambio tra Frodo e Gandalf...
«Che peccato
che Bilbo non abbia
trafitto con la
sua spada quella vile
e ignobile creatura,
quando ne ebbe
l’occasione!»
«Peccato? Ma
fu la Pietà
a fermargli la
mano. Pietà e Misericordia:
egli non volle colpire
senza necessità». «Non ho alcuna pietà per Gollum. Merita la morte».
«Se la merita! E come! Molti tra i vivi meritano la morte. E alcuni che sono morti meritano la vita. Sei forse tu in grado di dargliela? E allora non esser troppo generoso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappi che nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze»”
[Il Signore degli Anelli - La
compagnia dell'anello, J.R.R.Tolkien]
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