17 febbraio 2024

La Confessione di Domitilla

La Quaresima è un tempo liturgico "forte", in cui è bello riscoprire il Sacramento della Riconciliazione come esperienza di verità, di liberazione e di gioia.
L'undicesimo capitolo de "Il Capodanno di Domitilla" racconta proprio il momento in cui la giovane protagonista segue il suo desiderio di felicità, e si lascia abbracciare dal perdono di Dio...

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Si sedettero in un banco un po’ defilato, e padre Nicodemo s’inginocchiò pregando in silenzio. Domitilla non osò disturbarlo, e rimase a guardare ora la nuca di lui, ora la statua lontana. Passarono parecchi, lunghissimi minuti.

- Adesso ti lascerò sola per un po’ – bisbigliò il sacerdote mettendosi a sedere accanto a lei.
- Va già via? – chiese Domitilla, delusa.
- No, mi assento solo per un breve tempo. Qui fuori ci sono molti confessionali, e io desidero incontrarmi con il perdono di Dio.
- Lei? – si meravigliò Domitilla, spalancando gli occhi per lo stupore. Padre Nicodemo rise:
- Credevi che i preti non si confessassero?
- Non ci ho mai pensato, non saprei…
- Adesso lo sai. Siamo in un luogo che trasuda Grazia di Dio, qualcuno ha definito Medjugorje “il confessionale del mondo”. Io sono un povero peccatore, ma non così stupido da non approfittarne.
- E io?
- Tu sei libera di fare ciò che vuoi. Tornare in hotel, se lo desideri. Oppure cercare anche tu un confessore in lingua italiana, qui fuori. Altrimenti, puoi rimanere dove sei e aspettarmi pregando. Sarei felice di ritrovarti qui al mio ritorno.
- Allora credo che rimarrò – bisbigliò Domitilla, con un piccolo sorriso – Si sta bene qui, c’è molta pace.
- Sai che cosa disse un giorno la Madonna? «Gesù desidera riempire i vostri cuori di pace e di gioia». Esattamente quello che sta succedendo a te. Ma aggiunse anche: «Non potete, figlioli, realizzare la pace se non siete in pace con Gesù. Perciò vi invito alla confessione affinché Gesù sia la vostra verità e pace».
- Che ansia però… - ammise Domitilla, in un impeto di sincerità che intenerì il sacerdote.
- Ti capisco, ma sai come continuava quel messaggio? «Figlioli, pregate per avere la forza di realizzare ciò che vi dico. Io sono con voi e vi amo» - padre Nicodemo si alzò, e le lasciò scivolare fra le mani un cartoncino: - Qui c’è una traccia per fare un piccolo esame di coscienza, se può esserti utile. Altrimenti, chiedi solo a te stessa: che cosa mi impedisce di lasciarmi amare da Gesù? Quali sono i veri ostacoli alla mia felicità?
Le fece una carezza sul pompon, e uscì silenziosamente.
«Io sono con voi e vi amo». Che bello, pensò Domitilla. Qualunque cosa succeda, qualunque cavolata si possa commettere, «Io sono con voi e vi amo».
Chiuse gli occhi e si abbandonò al flusso dei pensieri, sorprendentemente tranquilla.

Quella Confessione fu per Domitilla un’esperienza di gioia cristallina e vera. Padre Nicodemo seppe accompagnarla con dolcezza e fermezza in un piccolo viaggio all’interno del suo cuore confuso. E dopo l’assoluzione le lasciò un suggerimento capace di pacificare ogni tensione:
- Ricordati: Dio non ti vuole perfetta. Per lo meno, non ti vuole perfetta nell’accezione che intendi tu, o che intende tua madre. Dio ti vuole felice. Dio ti vuole Sua.
Che bello, pensò Domitilla. Non capisco ancora bene che cosa significhi, ma già mi piace. 
«Io sono con voi e vi amo».

[Tratto da: Laura Blandino - Il Capodanno di Domitilla - Edizioni Mimep-Docete, Cap. 11]




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