04 dicembre 2017

L'arminuta

È un romanzo semplice e durissimo insieme, L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio. Racconta la storia di una ragazzina che torna presso la famiglia d’origine dopo aver sempre vissuto con un’altra mamma e un altro papà, cui era stata affidata fin da piccolissima.  Per motivi che non riesce a capire, e che nessuno pare disposto a spiegarle, la “ritornata” (“arminuta” appunto) deve così abbandonare tutto e affrontare un mondo aspramente nuovo:  una casa poverissima, una famiglia numerosa, un ambiente a tratti ostile. E in fondo all’anima, scava in profondità il dolore struggente per il doppio abbandono subito.
Ma non immaginate una storia strappalacrime:  questo romanzo si legge d’un fiato, e sa raccontare con stile limpido e asciutto vicende, situazioni, sentimenti.
Leggiamone insieme la prima pagina… 



A tredici anni non conoscevo più l’altra mia madre.
Salivo a fatica le scale di casa sua con una valigia scomoda e una borsa piena di scarpe confuse.  Sul pianerottolo mi ha accolto l’odore di fritto recente e un’attesa. La porta non voleva aprirsi, qualcuno dall’interno la scuoteva senza parole e armeggiava con la serratura. Ho guardato un ragno dimenarsi nel vuoto, appeso all’estremità del suo filo.
Dopo lo scatto metallico  comparsa una bambina con le trecce allentate, vecchie di qualche giorno. Era mia sorella, ma non l’avevo mai vista. Ha scostato l’anta per farmi entrare, tenendomi addosso occhi pungenti. Ci somigliavamo allora, più che da adulte.

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