La porta d’ingresso cigola e lei, che non vuole farsi trovare a poltrire, balza giù dal letto e si affretta ad aprire le imposte. Stanotte ha piovuto, un temporale di quelli che a momenti sembrava che il tetto dovesse crollarle sulla testa, ma ora tutto brilla di gocce d’argento. L’alba ha steso sull’erba un lenzuolo umido; presto il sole si arrampicherà oltre la chioma del grande faggio e asciugherà la rugiada, ma gli steli hanno ancora il pallore della luna.
Quando - nelle pagine iniziali de "La prima regina" - ho letto questa descrizione, ho pensato: Alessandra Selmi è una scrittrice che sa guardare il mondo e raccontare le emozioni.
Non mi sbagliavo. Proseguendo con la lettura, ho apprezzato lo stile limpido, curato, caldo, capace di alternare registri solenni e toni intimi.
Questo gradevole romanzo storico è ambientato tra il 1868 e il 1902, e intreccia le vite di due donne molto diverse: Margherita di Savoia, prima regina d’Italia, e Nina, giovane serva presso la Villa Reale di Monza.
Piccole storie che si intrecciano con la grande Storia, offrendo un’interessante prospettiva femminile, alternando introspezione e azione, delineando con realismo i personaggi.

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