06 maggio 2019

Lettere di Nicodemo

Ho sempre amato il genio letterario di Jan Dobraczynski, ma per lasciarmi catturare dalle Lettere di Nicodemo ho dovuto superare alcune resistenze. Innanzi tutto per la forma epistolare (che non è nelle mie corde) e per alcuni dettagli narrativi (non del tutto convincenti). In secondo luogo perché qualsiasi romanzo tenti di raccontare parole e gesti di Cristo, istintivamente mi urta: ogni virgola in più o in meno rispetto ai Vangeli suscita in me una sorta di diffidenza.
Tuttavia, seguendo il suggerimento di alcuni amici, ho proseguito la lettura cercando di lasciare da parte i miei preconcetti.
A lettura ultimata posso affermare che l’opera dello scrittore polacco è un tentativo ben riuscito di raccontare l’incontro di un uomo con la persona di Gesù. Nicodemo va alla ricerca del Galileo partendo da un proprio bisogno concreto, da un dolore struggente: spera che Gesù possa guarirgli la moglie malata. E a lui si accosta con un groviglio di riserve, dubbi, snobismo intellettuale e perplessità umanissime. 
È l’inizio di un lungo percorso interiore, che condurrà Nicodemo a una insperata, luminosissima resa senza condizioni.
Vi offro una pagina tratta dalla “terza lettera”, a mio avviso emblematica dell’approccio iniziale di Nicodemo…



Certamente ti meraviglierai all'udire che ho conversato con individui che si sono sottoposti ai sortilegi di questo galileo! Ma, vedi, la malattia di Ruth mi spinge a qualsiasi enormità, questa malattia che ogni giorno la indebolisce sempre più […].
Pur di por fine a questo tormento, sono disposto – per quanto me ne vergogni – a chiedere aiuto al galileo, Non rimproverarmi, Giusto. Di lui si racconta, tra l’altro, questo strano miracolo. A Cana in Galilea – villaggio situato lungo il pendio che scende fino al lago di Genezareth e in cui i giovani della regione sogliono celebrare le loro nozze – egli fu invitato a una di tali feste e prese parte al banchetto. Come accade in simili occasioni, questa gente rozza e intemperante beve vino e mangia focacce di miele oltre misura e puoi star certo che là non si fa attenzione alle preghiere e al digiuno, così come non si bada a raccogliere gli avanzi e a lavare bene il vasellame. Gli invitati bevono finché è possibile, poi cominciano a ballare senza tregua e a cantare a perdifiato. E sorvolo sul resto! Un fariseo non potrebbe mai prender parte a una tale baldoria impura: noi siamo qui per dare il buon esempio agli Am-ha’arez e non per approvare le loro sregolatezze. Il Galileo, per contro, non solo si è seduto al loro tavolo, ma ha addirittura mutato l’acqua in vino, quando questo è venuto a mancare!
Se questo miracolo si è davvero verificato, bisogna dire che un dono inestimabile è posto in mani irresponsabili. Distribuiamo pane, ma non vino! I miei servi portano, ogni giorno, una cesta di pane ai poveri e il mio amministratore ha recentemente calcolato che se io donassi quotidianamente due pani a ogni credente della Giudea, della Galilea e della Diaspora, tutto il mio patrimonio si esaurirebbe in tre giorni. Che cosa accadrebbe se, in luogo di pane e di esortazione alla preghiera, io offrissi a quei pezzenti una brocca di vino con un invito a divertirsi? Una elemosina offerta sconsideratamente non fa altro che incoraggiare i poveri alla più incosciente spensieratezza. 
Si dovrebbe giudicare però il valore di questo fatto anche sotto un altro aspetto. Quell'uomo ha cambiato grandi idrie d’acqua in vino a beneficio di suoi occasionali compagni, affinché essi potessero saziare i loro desideri smodati. Orbene, se egli è in possesso di un dono tanto potente, non sarebbe più giusto che ne facesse profittare i più degni? Non sarebbe più conveniente che egli sanasse la mia Ruth piuttosto che inondare di vino (e della migliore qualità, si dice) la casa di un contadino della Galilea? Se egli la guarisse! In tal caso saprei ben dimostrargli la mia gratitudine.

2 commenti:

  1. faceva miracoli e parlava con parabole , si accompagnava a ex pescatori ,non proprio una elite , era un falegname figlio di un falegname , aveva lasciato la bottega a 30 anni e si era messo a predicare come fosse anzi asserendo di essere il figlio di Dio …..

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  2. Lui l'uomo di Galilea ha fatto la volontà del Padre
    Portare la buona novella a tutti
    Donare a tutti la sa

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