14 ottobre 2018

Il maresciallo

Ne Il velo dorato, quando Adaora sarà sospettata di complicità in un furto in villa, un nuovo personaggio entrerà in scena: il maresciallo dei carabinieri Esposito, cui saranno affidate le indagini.
Il maresciallo è un uomo essenziale, noto per la sua grande competenza e per la sua composta gentilezza. Fin dal primo interrogatorio dimostra - fermo restando il rigore richiesto dal suo ruolo - di saper rispettare la dignità e la sensibilità della giovane donna.
Presto Adaora sarà scagionata da ogni sospetto, ma il maresciallo non uscirà di scena; e Tom arriverà a provare nei suoi confronti una stima e un affetto sconfinati.


Quello stesso pomeriggio Adaora fu convocata presso la stazione dei carabinieri di Cassanico per rilasciare una deposizione. 
– Si accomodi, signora – le disse il maresciallo Esposito, non appena l’ausiliario l’ebbe accompagnata nel suo ufficio.
Adaora si guardò intorno spaesata: un po’ perché quell'ambiente le incuteva timore, un po’ perché non era abituata a sentirsi chiamare “signora”. E poi stava male, terribilmente male: un nodo doloroso le chiudeva lo stomaco, feroce groviglio di rabbia e impotenza, umiliazione e paura.
– Si accomodi, signora – ripeté il maresciallo, senza spazientirsi.
Adaora sedette, ma rimase come appollaiata sul bordo, senza appoggiare la schiena.
– Posso chiederle le sue generalità, signora? 
Adaora frugò nel tascone della salopette ed estrasse subito i suoi documenti. Li porse al maresciallo con una mano che tramava un po’. 
– Innanzitutto le chiedo scusa per averla fatta venire fin qui, signora Obi. Questa chiacchierata è un atto dovuto, ma la lascerò andare al più presto.
– Grazie, signor maresciallo – mormorò Adaora con un filo di voce.
– Ormai è in Italia da molti anni. Un esempio di buona integrazione, a quanto vedo.
– Sì, signore.
– Ha ancora familiari o parenti, in Nigeria?
– Non ho più nessuno, signore. 
– Si trova qui a Cassanico da molto tempo?
– Siamo arrivati il 30 giugno, signore.
– Lei e…?
– Mio figlio, signore. Si chiama Tom. Ha dieci anni. È… è meraviglioso – disse Adaora. Ma si vergognò subito per quella precisazione finale, che non c’entrava nulla con l’interrogatorio e la faceva sembrare ancora più stupida.
– Capisco. Vedo dai documenti che non è sposata.
– No, signore.
– E il padre del bambino?
– Non lo so, signore.
Il maresciallo sollevò lo sguardo dai documenti e lo posò sul volto contratto della donna. Vi lesse un tale carico di tensione e di vergogna, che provò pena per lei. Eppure occorreva andare avanti, era il suo lavoro.
– Che cosa le capitò quando arrivò in Italia, signora?
– Capitò che… che io… feci alcuni incontri sbagliati… 
Il maresciallo capì e non chiese dettagli; Adaora gliene fu immensamente grata.
– E poi come ne uscì?
– Feci alcuni incontri giusti…
– Come trascorre il suo tempo quando non lavora? Ha conoscenti qui a Cassanico?
[…]
L’uomo si alzò e le tese la mano:
– Può andare, signora Obi. Grazie.
– Grazie a lei, signor maresciallo – Adaora ricambiò la stretta.
L’uomo la accompagnò fino alla porta.
Sul marciapiede, intirizzito dalla fredda umidità autunnale, un ragazzino attendeva l’uscita di sua madre dalla stazione dei carabinieri. Era ormai scesa la sera.
– Tom, che ci fai qui? 
– Ti aspettavo. 
– Non avresti dovuto venire. Fa freddo, è buio…
– …e tu sei stata arrestata!
Il maresciallo, che aveva assistito in silenzio alla scena, li raggiunse immediatamente:
– Tu sei Tom, vero? La tua mamma mi ha parlato di te.
– Che le avete fatto? – chiese il ragazzino, tremando di rabbia.
– Nulla. Non è vero che la tua mamma è stata arrestata; è stata solo convocata per una deposizione. Avevamo bisogno di alcune informazioni e lei ce le ha fornite.
– E adesso che succederà?
– Succederà che tornerete subito a casa e cercherete di non pensare più a questa brutta storia. Ce ne occuperemo noi! – Dicendo questo il maresciallo sorrise e scompigliò con un’energica carezza i riccioli folti del ragazzino.

[Laura Blandino - Il velo dorato - Piccola Casa Editrice]

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