13 giugno 2025

Tatà

Incontrai la scrittura intensa e viva di Valérie Perrin alcuni anni fa, leggendo "Cambiare l’acqua ai fiori"; l’ho poi ritrovata in tempi più recenti, leggendo "Tatà".

Il nuovo romanzo della scrittrice francese narra la storia di Agnès, regista di successo in crisi creativa. La donna riceve una telefonata inattesa: la sua tatà (zia) Colette, che credeva morta da tre anni, è stata appena ritrovata morta… di nuovo! Agnès torna nel villaggio di Gueugnon, dove trascorreva le vacanze da piccola, e scopre una valigia piena di audiocassette lasciate dalla zia. Attraverso queste registrazioni, Agnès ricostruisce la storia della sua famiglia e si addentra in vicende misteriose. 

Sviluppata su più archi temporali, la vicenda si tinge di giallo, ma resta soprattutto una bella storia al femminile, in cui donne dalla personalità complessa danno prova di una forza inaspettata (oggi si direbbe "resilienza", con un'espressione ormai abusata).

Come "Cambiare l’acqua ai fiori", anche "Tatà" esplora i temi della memoria e della perdita, dell'amore e dell'amicizia, del passato familiare che torna a galla (spesso attraverso oggetti che scatenano il ricordo).

Una lettura piacevole, ideale sotto l'ombrellone.



02 giugno 2025

I romanzi di Francesca Giannone

Leggendo l’ultimo romanzo di Francesca Giannone, mi è sorto spontaneo un parallelismo con il suo libro precedente. Entrambi best seller, sono senz’altro – se non capolavori letterari – sicuramente storie di piacevole lettura.

Ambientato nel Salento degli anni '30, "La portalettere" racconta la storia di Anna, giovane donna che dalla Liguria si trasferisce con il marito Carlo nel paesino pugliese di Lizzanello. Per lei iniziano anni difficili, in cui fare i conti con un ambiente che continuerà a considerarla "la forestiera". Sfidando pregiudizi e convenzioni sociali, Anna diventerà la prima portalettere donna del paese. 

"Domani, domani" è invece ambientato nel 1959, in pieno boom economico. Quando l’imprenditore Rizzo decide di vendere il saponificio di famiglia, ai suoi figli – Lorenzo e Agnese – crolla il mondo addosso. Quella fabbrica, mai amata dal padre, per loro invece significa tutto. Le reazioni dei due ragazzi sono profondamente diverse: Lorenzo parte in cerca di riscatto, mentre Agnese rimane per difendere le radici che ama.

I due romanzi raccontano storie diverse, ma hanno molti aspetti in comune.
Innanzi tutto, sono ambientati entrambi nel Sud Italia e raccontano storie familiari fortemente radicate sul territorio.
Al centro delle vicende pongono figure femminili forti, che affrontano grandi cambiamenti sociali e personali, con attenzione all’identità legata alle radici familiari e al lavoro (la posta per Anna, il saponificio per Agnese).
Infine, entrambi esplorano relazioni complesse, spesso segnate da scelte difficili, sacrifici e silenzi.