La signora Sissy era in gran forma, con i capelli freschi di parrucchiere e la pelliccia lunga fino ai polpacci. Entrando in chiesa aveva salutato una gran quantità di persone ormai a lei ben note: negli ultimi tempi le sue relazioni sociali si erano intensificate molto, anche grazie a Libby che intratteneva i rapporti con la “Cassanico bene”. Sissy era così entrata in quello che suo figlio chiamava sarcasticamente “il periodo salottiero”.
Quella sera anche il dottor Bonvicino, impettito e cordiale, sembrava perfettamente a suo agio. Per la verità doveva continuamente sbirciare i vicini di banco per capire quando sedersi e quando alzarsi, ma la scarsa dimestichezza con le faccende religiose non costituiva un ostacolo per lui: in ogni caso si trattava di un evento pubblico, e come tale papà lo viveva al meglio.
Stefano invece aveva un broncio infinito, perché avrebbe preferito essere ovunque ma non lì; non era tuttavia riuscito a sottrarsi.
Paola si guardava intorno con curiosità. La chiesa era gremita: parecchi sembravano lì solo per convenzione, ma molti erano sinceramente partecipi e ascoltavano raccolti. In un banco poco lontano Marta, seduta accanto a Italo, pregava con il capo chino e le mani sul grembo.
Padre Cipriano, un omone dal viso rubicondo e dalla lunga barba bianca e riccia, assomigliava un po’ a Babbo Natale e predicava con un tono caldo, appassionato, vivace. Parlava di una luce che rifulgeva nelle tenebre, di un eterno che entrava nel tempo, di un infinito che si faceva piccolo per raggiungere il cuore dell’uomo. Paola desiderò intensamente che tutto quello fosse vero.
[Laura Blandino - Tempo di cose nuove - Piccola Casa Editrice, 2016]
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