Il terzo lunedì di gennaio è comunemente definito "Blue Monday" (lunedì triste). Le vacanze natalizie sono ormai lontane, fa freddo, le giornate sono ancora brevi: ecco gli ingredienti per il giorno più deprimente dell’anno. Lo dice la scienza? No, è una data inventata di sana pianta; una delle tante "invenzioni" dei nostri amici anglosassoni.
Il Blue Monday non esiste, insomma. Ma la tristezza sì: può assalirci in certi periodi complicati, quando il dolore o la stanchezza sembrano logorarci. Oppure quando la malinconia si fa strada, e il cuore sembra vuoto.
Di che cosa abbiamo bisogno in un momento così?
È quello che si chiede anche Nori, nel silenzio della sua mansarda, in una sera di profonda confusione interiore.
Quasi inavvertitamente, la mia mano si posò sul telefono, e compose il numero di Lucia.
– Ti disturbo?
– Ciao Nori. No, stavo leggendo un romanzo. E tu?
– Io niente, non stavo facendo niente. Mi è venuta voglia di sentirti, è da un po’ che non ci vediamo.
– Hai ragione. Ma tu come stai?
– Bene, io sto bene.
– Hai una voce strana. O sei raffreddata, o hai pianto.
– Ho pianto – confessai, con una naturalezza che mi sorprese, e quasi mi infastidì. Certo, sentivo il bisogno di confidarmi, ma non era da me giocare subito a carte così scoperte.
– Che ti è capitato?
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