Un breve stralcio tratto dalle prime pagine rivela già qualcosa. Quel velo è un oggetto fortemente simbolico, che accompagna tutto il romanzo fin dagli albori della storia dei due protagonisti. Poi cambia uso e funzione, come cambiano loro, fino al finale in cui il velo assumerà la sua funzione suprema, forse quella per cui era destinato da sempre.
[…] La scuola mi piaceva. Ogni tanto però mi capitava di bisticciare, specialmente con alcuni. Allora quando tornavo al centro mi sentivo tristissimo. Mamma allora mi diceva: “Vieni sotto il velo Tom”. Il velo è grande e dorato. Io e mamma ci sedevamo per terra in un angolo, e poi lei stendeva il velo sopra le nostre teste, coprendoci tutti e due. Lì sotto era come stare in una capanna. Io ero piccolo, e pensavo che quando eravamo lì sotto nessuno potesse vederci o sentirci. Così raccontavo tutto a mamma e lei mi consolava.
Quei momenti sotto il velo erano ogni
volta un balsamo per le ferite di entrambi. Davvero madre e figlio avevano la
sensazione di isolarsi da tutto, e gustavano la reciproca presenza. Quello
era
il luogo della loro consolazione, della loro complicità. La luce passando
attraverso il velo diventava dorata; anche quando la giornata era grigia, lì
sotto pareva di essere dentro a un tramonto imperdibile. […]
[da: Laura Blandino, Il velo dorato, Piccola casa
Editrice, 2018]
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