26 giugno 2018

Se il piacere di leggere è andato perduto...

È ancora Daniel Pennac, nel suo Come un romanzo, a farci riflettere sul piacere di leggere...

«A ogni lettura presiede, per quanto inibito, il piacere di leggere; e per la sua stessa natura - questa gioia da alchimista - il piacere di leggere non ha nulla da temere dall'immagine, anche televisiva, e anche sotto forma di massicce dosi quotidiane.
Se però il piacere di leggere è andato perduto (se, come diciamo: mio figlio, mia figlia, i giovani non amano leggere) non si è perduto molto lontano.
Appena smarrito.
Facile da ritrovare.
Ma bisogna sapere lungo quali sentieri cercarlo, e, per fare questo, avere presenti alcune verità senza rapporto con gli effetti della modernità sui giovani. Alcune verità che riguardano solo noi... Noi che affermiamo di "amare leggere", e che sosteniamo di voler far condividere questo amore».

22 giugno 2018

Il risveglio della signorina Prim

Mi sono bastati due o tre giorni per gustare intensamente Il risveglio della signorina Prim, romanzo d’esordio della scrittrice spagnola Natalia Sanmartin Fenollera.
È una storia davvero inconsueta, ambientata nell’immaginario villaggio di Sant'Ireneo, i cui abitanti hanno scelto di vivere un’esistenza semplice e rurale, ma nello stesso tempo intrisa di cultura e ispirata alla tradizione.
La signorina Prim, giovane donna di città indipendente e razionale, colta e garbata, legge sul giornale l'annuncio di un posto di lavoro come bibliotecaria a casa di un "gentiluomo", e approda a sant’Ireneo. Sarà l’occasione per sfuggire a ritmi di vita e relazioni che non le appartengono più?
Il romanzo parla di libri, di cose belle da vedere, di cose buone da mangiare; descrive donne molto femminili e uomini molto maschili; vi trovano spazio le età della vita, i ritmi della natura, le domande profonde del cuore umano. Nostalgia di delicatezza e desiderio di bellezza: un binomio che in controluce percorre ogni pagina del romanzo.
Godetevi un dialogo fra amiche, tratto da una delle tante pagine in cui si chiacchiera amabilmente, intorno a the e pasticcini.

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La signorina Prim bevve un sorso di tè e si accomodò nella poltrona. Anche lei credeva nel valore delle piccole cose. Il primo caffè della giornata bevuto nella sua tazza di Limoges. La luce del sole che filtrava dalle persiane della sua stanza e disegnava ombre sul pavimento. Le letture estive interrotte per la siesta. L’espressione negli occhi dei bambini quando raccontavano qualcosa che avevano appena imparato. Le piccole cose costruivano quelle grandi, era proprio così. […]
Le due amiche la guardarono con benevolenza.
«Ho l’impressione che non ci siamo spiegate bene, Prudencia» disse Hortensia. «Non è il marito che deve essere armonioso, non è in lui che deve cercare l’armonia, no. È nella coppia che deve trovarla, nella combinazione dei due».
«E non solo» aggiunse la sua amica, «anche nella vita quotidiana, specialmente nella vita quotidiana, non è vero?»
«Certo. In questo senso è chiaro che Balzac non aveva affatto ragione, non sapeva nulla sull’argomento» disse la fiorista mentre tornava a riempire la teiera.
«Balzac?» chiese la signorina Prim, un po’ confusa.
«È curioso che le persone che vomitano le parole più acide contro il matrimonio sono proprio quelle che meno ne sanno. Tutta una vita a inseguirlo, a sospirarlo… per che cosa? Per raggiungerlo alla fine, quando era ormai malato e senza speranza. Una donna spaventosa, la contessa Hanska, mi è sempre sembrata il peggio del nostro sesso. Quindi, mi dica, che ne poteva sapere lui del matrimonio?»
«Ma cosa diceva Balzac sul matrimonio?» insistette la bibliotecaria.
«Diceva che il matrimonio deve lottare costantemente contro un mostro oscuro» rispose Emma con un sorriso.
«Intendeva la quotidianità» precisò l’amica.
«E non è così?»
«Assolutamente no. Non solo non è così, è anzi il più grande inganno del mondo, Prudencia. La causa di molta sofferenza, mi creda.
Emma Giovanacci si schiarì leggermente la gola e, avvicinando la sedia al tavolino da tè, riprese:
«Ha mai visto i fiori che crescono nella steppa russa?»
La signorina Prim rispose che purtroppo non aveva mai visitato la steppa russa.
«Be’, dovrebbe farlo. La steppa calmucca, nei dintorni di Stalingrado, è un luogo triste, arido e monotono. Se ci va d’inverno, è uno spettacolo desolante. Ma provi ad andarci in primavera, e vedrà che cosa trova.»
La bibliotecaria inarcò le sopracciglia in attesa di una risposta.
«Tulipani» sussurrò Emma Giovanacci.
«Tulipani?»
«Tulipani. Freschi e delicati tulipani selvatici. Tulipani che sbocciano ogni anno e ricoprono la steppa senza che nessuno li pianti. Be’, è di questo che si tratta, Prudencia. La quotidianità è come la steppa: non è un mostro, è un alimento. Se lei riesce a fare in modo che vi cresca qualcosa, può stare sicura che quel qualcosa sarà forte e autentico. Sono le piccole cose di ogni giorno di cui parlavamo prima. Ma il povero Balzac, con tutto il suo sentimentalismo romantico, non poteva saperlo, vero?»

21 giugno 2018

Un'opera corale

L’editore, nel presentare al pubblico Il velo dorato, l’ha definito «un’opera corale che ci restituisce un racconto di inciampi e disincanti, di gelosie e perdono, fino allo sbocciare di una speranza mai perduta».
Devo riconoscere che non avrei saputo esprimere meglio il senso e il respiro di questo romanzo. Ancora una volta, lo sguardo di chi legge riesce a superare in profondità quello di chi scrive.

16 giugno 2018

Nulla accade per caso

Scrissi Il velo dorato due anni fa. Non avrei mai immaginato che potesse essere così attuale, proprio in questi tempi così difficili.
Nulla accade per caso…
L’antefatto del romanzo sembra una storia dei nostri giorni: una giovane donna nigeriana arriva sulle coste italiane durante le prime ondate migratorie degli anni ottanta. Un percorso difficile fatto di accoglienza e povertà, sfruttamento e redenzione, segnerà la sua vita per sempre.
Dopo dodici anni Adaora giunge a Cassanico in compagnia di un figlio preadolescente...


14 giugno 2018

Far innamorare i bambini

«Se riesci a far innamorare i bambini di un libro, o due, o tre - scriveva Roald Dahl - cominceranno a pensare che leggere è un divertimento. Così, forse, da grandi diventeranno dei lettori. E leggere è uno dei piaceri e uno degli strumenti più grandi della nostra vita».



Ci siamo quasi...


È in arrivo un nuovo romanzo: si intitola Il velo dorato, e appartiene alla collana Il cielo negli occhi.    Le rotative sono già al lavoro per stamparlo; presto sarà disponibile nelle librerie e on line.    Grazie, come sempre, alla Piccola Casa Editrice.



12 giugno 2018

Che cosa succederà?

Nel 2014 la Piccola Casa Editrice pubblicò La camera bella.
Nel 2016, esattamente due anni dopo, Tempo di cose nuove approdò in libreria.
Nel 2018, esattamente due anni dopo, che cosa succederà?




07 giugno 2018

Un piccolo giardino all'interno della memoria

«Leggere, in fondo, non vuol dire altro che creare un piccolo giardino all'interno della nostra memoria», afferma Susanna Tamaro. E prosegue: «Ogni bel libro porta qualche elemento, un'aiuola, un viale, una panchina sulla quale riposarsi quando si è stanchi. Anno dopo anno, lettura dopo lettura, il giardino si trasforma in parco e, in questo parco, può capitare di trovarci qualcun altro».