Non è il romanzo che ti aspetteresti, «La ragazza delle meraviglie. L'incredibile storia di Joséphine D'Yquem». Non ci trovi nemmeno un dialogo. Tanta fedeltà storica, poca suspence narrativa. Eppure, scorre: fluido, piacevole, coinvolgente.
Perché l’autrice, Christel De Lassus, è una che ci sa fare: storica della moda e del lusso, docente universitaria, sa intrecciare sapientemente ricerca archivistica e narrazione divulgativa.
Ma chi è questa Françoise-Joséphine de Sauvage d’Yquem, di cui il libro narra la straordinaria esistenza? Nata nel 1768 a Bordeaux, erede dello Château d’Yquem, Joséphine cresce tra le vigne dalla sua terra, istruita dall'amorevole padre all’arte della vinificazione. La sua vita è costellata di eventi drammatici: resta orfana a 17 anni, si sposa, frequenta la corte di Versailles, rimane vedova a 20 anni e si ritrova – donna sola – a dover difendere la propria tenuta durante la Rivoluzione francese. Arrestata più volte, lotta con determinazione e intelligenza per salvare i possedimenti e trasmetterli alle generazioni future.
Figura femminile forte e moderna, Joséphine è pioniera e imprenditrice ante litteram: una delle prime donne a dirigere un’impresa agricola in un’epoca dominata dagli uomini.
Il libro intreccia le vicende personali con la nascita di un mito enologico: la brillante intuizione di Joséphine sulla "muffa nobile" trasformerà lo Château d’Yquem in un Sauternes liquoroso d’eccezione, destinato a diventare uno dei vini più prestigiosi al mondo.

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