Leggendo il racconto "L'eremita" all'interno della raccolta L'anello mancante, mi sono imbattuta in un passaggio curioso: il vicequestore Schiavone riceve dal suo collega anatomopatologo due romanzi che hanno per protagonista Salvo Montalbano.
Mi sono ricordata che in L'altro capo del filo accade l'esatto inverso: il commissario Montalbano legge qualche bella pagina di un romanzo che ha per protagonista Rocco Schiavone.
Due camei brevi e discreti, ma a mio parere deliziosi. Vi invito a leggerli qui sotto.
Insomma: Andrea Camilleri e Antonio Manzini si sono scambiati, suppergiù negli stessi anni, cenni di reciproco apprezzamento. I grandi sanno riconoscersi fra loro.
Fu solo nel pomeriggio inoltrato che l'anatomopatologo Alberto Fumagalli arrivò a casa sua. Rocco gli aprì la porta e si precipitò a letto.
«Tieni» disse Fumagalli gettando due libri fra le lenzuola «almeno ti fai una cultura...».
«Che roba è?».
«Belle storie di un tuo collega, ma sta in Sicilia e si gode il caldo, il mare e una cucina sopraffina».
Rocco guardò le copertine blu. Sorrise. Quel commissario lo conosceva. «Farei volentieri a cambio con lui. Solo dovrei imparare il siciliano».
«Lascia perdere, è camurrioso assai».
«Comunque li ho letti tutti e due».
«E tu rileggili, male non ti fa. Allora, quanto abbiamo di febbre?».
[Antonio Manzini - L'eremita - 2017]
Arriniscì macari a liggirisi qualichi bella pagina di un romanzo che aviva come protagonista a un viciquestori romano mannato tra le nivi d'Aosta. Il solo pinsero d'attrovarisi al posto di quel collega gli fici veniri un bripito di friddo lungo la schina...
[Andrea Camilleri - L'altro capo del filo - 2016]
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