In particolare, che fine hanno fatto Chiara e Cecilia, l’adolescente e la ragazzina che ci hanno tenuto compagnia fra le pagine del primo romanzo?
Chiara
Chiara sta crescendo, e acquisisce via via una più profonda consapevolezza di sé. Ha ormai diciannove anni (ne compirà venti in primavera), e frequenta il primo anno di università.
La sua relazione con Luca si sviluppa, e lentamente cresce: grazie al tempo trascorso insieme, ma anche attraverso momenti di incomprensione e di insicurezza. Fino al travaglio logorante della gelosia.
Era questo il grande tarlo di Chiara: una sottile gelosia che la tormentava continuamente e che la rendeva insicura. Diceva a se stessa quanto fosse un sentimento irragionevole, perché Luca non le aveva mai dato motivo di temere. Eppure, non riusciva mai a essere completamente tranquilla. – Sei esagerata! – la rimproverava sempre Adriana.– Vorrei vedere te! Luca trascorre le giornate in ufficio circondato da chissà quante ragazze bellissime, poi arriva a casa e si ritrova fra i piedi quella là…– La nigeriana, intendi? Da quel che so, non è affatto a caccia di uomini. Le interessa suo figlio e basta.– Però a Ferragosto sculettava davanti a Luca in costume da bagno. L’ho saputo, sai? Le voci corrono, in città.– Appunto. Se ci fosse qualcosa di poco limpido, stai certa che ne verresti a conoscenza nel giro di poche ore.– Sarebbe comunque troppo tardi. Io non voglio perdere il mio Luca…– …e allora tienitelo stretto! – ribatté Adriana con un sorriso malizioso.
Cecilia
Cecilia, la sorella minore di Chiara, ha ora nove anni (ne compirà dieci in primavera), ma continua a essere la ragazzina tremenda, acuta e senza filtri che avevamo imparato a conoscere nei due romanzi precedenti. Ha conservato la sua capacità di esprimere in modo diretto e autentico le cose - belle o brutte, buone o cattive - che pensa e che prova.
Quando Adaora sarà ingiustamente sospettata di furto, Cecilia non potrà fare a meno di prendere in pugno la situazione. Ovviamente a modo suo.
Cecilia, forte della sua faccia tosta, si recò con Tom e Pipetto presso la stazione dei carabinieri. A dire il vero impiegò mezz'ora buona per convincerli, ma alla fine riuscì a trascinarseli dietro, per amore o per forza. Non era umanamente possibile arginare il vulcano Cecilia, una volta iniziata l’eruzione.Al carabiniere di guardia si presentarono con tono educato ma deciso e chiesero del maresciallo Esposito.– Potete dire a me, se avete bisogno – rispose il giovane, senza prenderli troppo sul serio.– Lei non è il maresciallo vero? – insistette Cecilia.– No, io non sono il maresciallo.– E allora per cortesia ci lasci entrare, dobbiamo parlare con il maresciallo perché abbiamo importanti informazioni e sappiamo cose sui furti nelle ville e questo caso lo segue proprio lui.Il carabiniere di guardia stava per perdere la pazienza, quando il maresciallo Esposito, transitando davanti a una finestra del pianterreno, vide i tre ragazzini in strada e riconobbe Tom. Aprì il portone e si affacciò sulla soglia.– Ci sono problemi? – chiese con tono severo. […]– Lei è il maresciallo, vero? – chiese Cecilia; poi sorrise angelicamente – Sì, lo è: Tom me lo aveva detto che è pelato.– Perché mi cercate?– Abbiamo delle informazioni che potrebbero esserle molto utili.Il maresciallo Esposito li fece entrare e li ricevette nel suo ufficio. Cecilia rovesciò sulla scrivania un cumulo di foglietti e iniziò a descrivere con dovizia di particolari i risultati delle indagini.Il contributo dei ragazzini alle indagini non avrà alcuna rilevanza concreta, ma la dirompente iniziativa di Cecilia sarà per Tom una nuova, fondamentale prova di amicizia.
Nessun commento:
Posta un commento