In La donna dal kimono bianco di Ana Johns due storie di donne scorrono parallele, su piani temporali diversi, ma alla fine si intrecciano, con un esito di composta drammaticità.
Stati Uniti, oggi. La giovane Tori Kovac, reporter investigativa, si prende cura del padre morente. Fra gli effetti personali del genitore trova una lettera che potrebbe contenere una rivelazione sconvolgente sul suo passato.
Giappone, 1956. La giovanissima Naoko è promessa sposa a un giovane che suo padre ha scelto per lei. Ma non vuole questo matrimonio: lei è innamorata di un marinaio americano di stanza presso il porto della sua cittadina.
No, non è un romanzetto rosa. È un affresco storico riuscitissimo, che sa ricostruire efficacemente le atmosfere di un Giappone ormai perduto.
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