Il mattino dell’8 dicembre, la giovane
protagonista del romanzo respira profumo di famiglia (oltre che di
caffè). Avete mai pensato quanto “sa di casa” una moka che borbotta sul fuoco?
Quel mattino Paola si alzò più tardi del solito: dopo
l’incubo della notte aveva trascorso almeno un paio d’ore seduta sul letto a
leggere, per scacciare dalla mente i brutti pensieri, e aveva fatto molta
fatica a riaddormentarsi.
Scese in cucina e vi trovò i genitori già alzati, ma
ancora in pigiama: era l’8 dicembre, giorno di festa, e la banca era chiusa.
– Buon giorno, mamma; buon giorno, papà.
– Buon giorno! – disse il signor Bonvicino sollevando la tazza
del caffelatte, in gesto di brindisi.
– Vieni, mia cara, assaggia questi frollini deliziosi. Me
li ha portati Libby proprio ieri pomeriggio; non è stata carina?
Mentre Stefano continuava a dormire fecero colazione tutti
e tre insieme. Sul fornello a gas il caffè stava iniziando a cantare nella
moka, diffondendo in tutta la cucina il suo profumo. Sulla credenza del tinello
la ghirlanda confezionata con Marta faceva percepire l’avvicinarsi del Natale.
“Non siamo perfetti, ma sembriamo quasi una famiglia normale”, pensò Paola…
[Tratto da: “Tempo di cose nuove” di Laura Blandino]
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