In occasione di San Valentino, perché non
concedersi una piccola parentesi romantica?
Ecco una pagina che il romanzo La camera bella riserva alla delicata storia fra un’adolescente innamoratissima e un giovane assai meno superficiale di quanto appaia.
Ecco una pagina che il romanzo La camera bella riserva alla delicata storia fra un’adolescente innamoratissima e un giovane assai meno superficiale di quanto appaia.
Buona lettura (soprattutto a chi è innamorato, a
chi lo è stato, a chi vorrebbe esserlo).
Tutti erano stretti intorno a lei, tutti le volevano
bene. Che cosa avrebbe potuto chiedere di più alla vita? Già, che cosa? Si
guardò intorno, cercando Luca: era lì, a un passo da lei, con il volto
sorridente e le mani in tasca, nel solito atteggiamento un po’ scanzonato che
la faceva impazzire. Istintivamente, gli gettò le braccia al collo e aderì a
lui.
Luca la strinse in un abbraccio e ve la tenne prigioniera
a lungo: gli piaceva sentire il profumo dei suoi capelli, la morbidezza della
sua pelle, il ritmo affannoso del suo respiro. Avrebbe potuto appartarsi con
lei quella sera stessa, sarebbe bastato un solo gesto per convincerla a
lasciarsi andare. Aveva tenuto fra le braccia troppe ragazze, per non capire
quando una era pronta alla resa incondizionata. Eppure, qualcosa in lui gli
suggeriva di aspettare.
Nel frattempo le luci si erano abbassate e la musica
disco aveva lasciato improvvisamente spazio ad alcuni lenti molto suggestivi.
Luca e Chiara cominciarono a ballare insieme, in un angolo appartato del
salone. “Mio Dio, che bello, che bello, che bello! Non mi sembra vero, sono qui
appiccicata a lui...
appiccicatissima!”. Alzò il volto verso di lui e gli sorrise. I loro visi erano
a pochi centimetri l’uno dall’altro: se lui si fosse chinato leggermente o se
lei si fosse sporta un pochino... Ma fu proprio lo sguardo innamorato di Chiara
a fermare Luca: non poteva illuderla, appagarsi e poi fuggire. Allo stesso
tempo non voleva ferirla, infrangere il suo sogno proprio nel giorno del suo
diciottesimo compleanno. Le scostò i capelli dal viso e con dolcezza le baciò
la fronte, gli zigomi, le labbra e poi ancora la fronte: una tempesta di
piccoli baci che la resero radiosa.
– Buon compleanno, dolce Chiara.
Le diede un’ultima carezza e la ricondusse piano piano al
centro del salone, nella girandola degli amici.
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